Berrettini racconta le sue sensazioni all’arrivo a Stoccarda: mentalità da campione alla base di una delle sue dichiarazioni.
Tre anni fa su quella stessa superficie diede spettacolo. Non era ancora il viceré di Wimbledon. Non era ancora un animale da Slam. Era “solo” Matteo Berrettini, un promesso campione con tanta voglia di far carriera e di tirar fuori dal cilindro tutto quello di cui era capace.
Trentasei mesi sono trascorsi da quel trionfo in terra germanica, da quella coppa che si era tanto sudato, ma lui non è più lo stesso di allora. Le esperienze degli ultimi tempi lo hanno forgiato e cambiato, ma diversa è anche la sua condizione fisica. E questo potrebbe non essere necessariamente un bene.
“Arrivo in una condizione diversa rispetto a quella di tre anni fa – ha detto Berrettini una volta giunto a Stoccarda – quando vinsi il torneo però sto bene e ho tanta voglia di tornare a giocare. So bene che non sarà semplice perché sono stato fermo parecchio e ho subito un infortunio complicato da risolvere e sulla mano dominante. Non sarà facile, ma da qualche parte bisogna ricominciare“.
Berrettini, vietato guardarsi indietro
E per ricominciare ha scelto una superficie che gli calza a pennello. La sua amata erba, la stessa che lo scorso anno lo ha visto arrivare in fondo da protagonista al mitico Wimbledon. Avrà dunque un’arma in più di cui disporre, in Germania: il fatto di sentirsi a proprio agio in questo tipo di campo.
“Se ci penso – ha aggiunto il numero 1 d’Italia – l’ultima volta che ho giocato sull’erba ero in campo per la finale di Wimbledon… E comunque su questa superficie mi sento sempre a mio agio, ho ottime sensazioni. Dal punto di punto di vista della testa anche sto bene: so che la situazione non è semplice, pensando soprattutto a Wimbledon e ai punti che scadono, con le conseguenze sulla classifica. Sono consapevole che sia uno dei momenti più complessi da gestire dalla mia carriera, ma è un’altra sfida da affrontare a testa alta”.
Non gli si può dare torto. Quel momento, quello in cui scivolerà via dalla top ten, è dietro l’angolo e, per quanto ineluttabile, tutti lo attendono con profondo timore. “Sono pronto ad affrontare la situazione e accettarne le conseguenze – queste le parole di Berrettini in merito – è vero ci sto riflettendo, perché sono sempre stato tra i primi 10 negli ultimi anni. Ora inevitabilmente tornerò indietro perché sono stato infortunato. Ma conosco il mio livello e le mie potenzialità: se sono stato numero sei del mondo non è perché me lo sono comprato ma perché me lo sono guadagnato. Quindi posso tornarci. Poi è ovvio che vorrei che questo non fosse mai successo – ha concluso – e so che sarà più difficile risalire, ma la nostra vita come atleti è esattamente questo, accettare e vincere delle sfide“.