Camila Giorgi ed Emma Raducanu di nuovo al centro delle polemiche: cosa viene contestato alle due tenniste.
Camila Giorgi lascerà Parigi con una nuova consapevolezza. Quella di aver fatto del suo meglio nello Slam d’Oltralpe e di aver interrotto, finalmente, una striscia di sconfitte “bugiarde” che non rendevano affatto giustizia alla sua bravura e a quei colpi che hanno annichilito avversarie del calibro di Sabalenka e Putintseva.
Brucia il fatto di essere uscita a un passo dai quarti di finale, ma in qualche modo la marchigiana ha vinto comunque. Ha vinto contro gli haters, senz’altro, che non avrebbero scommesso un solo centesimo sul suo arrivo agli ottavi. E ha vinto contro se stessa, forse, ritrovandosi dopo mesi di blackout.
Non è andata altrettanto bene, invece, ad Emma Raducanu, che è stata fatta fuori al secondo turno. E che, in generale, dopo la vittoria dell’ultimo US Open, non è più riuscita a portare a casa un risultato che desse seguito a quell’incredibile ascesa di cui si è resa protagonista lo scorso settembre.
Non solo Camila Giorgi: anche Emma Raducanu nel mirino
La britannica e l’italiana hanno in comune molto più di quanto si possa pensare. Hanno, entrambe, una “colpa” che il popolo dei social non sembra disposto a perdonar loro: la bellezza. Un fascino che, in un modo o nell’altro, viene sempre usato contro di loro, come se fosse la causa d’ogni sconfitta.
Le critiche rivolte ad Emma in calce alle foto di uno shooting dimostrano ampiamente che le viene riservato lo stesso identico trattamento di cui Camila è bersaglio dal giorno in cui è approdata nel mondo del tennis. “Non sarebbe ora di concentrarsi sul tennis?” è la provocazione tipo che, in un modo o nell’altro, viene quotidianamente lanciata sui profili delle due tenniste.
Pagano lo scotto, Giorgi e Raducanu, della loro bellezza. Dei loro corpi resi perfetti da allenamenti duri e ad altissima intensità. Sono ree, a detta degli haters, di badare più all’apparenza che alla sostanza. Come se un’atleta dovesse tacitamente dedicarsi solo allo sport e mettere da parte la propria femminilità. Come se non dovesse esserci vita al di là del campo da tennis. Uno stereotipo che, forse, sarebbe ora di sfatare.