Roland Garros, uno dei top ten in gara si è lasciato andare ad uno sfogo durissimo nel bel mezzo di una conferenza stampa.
La pressione, l’ansia da prestazione, le lunghe maratone in campo. E ancora, i ritmi incessanti, i continui spostamenti, il corpo che a volte fa i capricci. Ma anche il pubblico che giudica e spara sentenze con troppa leggerezza. Per quanto idilliaca possa sembrare la vita del tennista, non è tutto oro quel che luccica.
Lo sa Ash Barty, ex numero 1 al mondo che seppur giovanissima si è ritirata qualche mese fa. E lo sa anche la nostra Martina Trevisan, che rimase lontana dal campo per ben 4 anni perché incapace di gestire le responsabilità che derivavano dal suo status di futura stella del tennis.
Ma c’è un altro giocatore del circuito che sembra non sopportare più il peso, a volte eccessivo, della sua seppur brillante carriera. Si tratta di Alexander Zverev, che dopo aver vinto contro Sebastian Baez al Roland Garros si è lasciato andare ad uno sfogo del tutto inaspettato.
Zverev vuota il sacco al Roland Garros: non ce la fa più
“Questo sport dà forti pressioni mentali – ha detto in conferenza stampa commentando la partita, per nulla semplice, contro l’argentino – Penso che alcuni giocatori ne parlino spesso e siano più aperti, mentre a me non piace farlo. Ma quest’anno ho faticato molto. Sono stato piuttosto depresso a volte”.
“Siamo costantemente sotto i riflettori – ha aggiunto il numero 3 del mondo – Credo che i giocatori di venti o trenta anni fa non capiscano perché ora ogni singola piccola cosa che fai, c’è una telecamera lì… o c’è qualcuno che ne scriverà. In questi giorni penso che con i social media e molte altre piattaforme ci sia molto più coinvolgimento e molto più odio“.
Dito puntato contro gli haters, quindi, sebbene non siano loro il solo problema di Zverev. Sascha è sempre stato, e chi lo segue lo sa, un personaggio controverso. Sul suo stato d’animo peseranno certamente le accuse di violenza domestica da parte della sua ex fidanzata, nonché le frequenti sfuriate di cui si è reso protagonista in campo. L’ultima delle quali ad Acapulco, quando prese a racchettate la torretta del giudice di sedia, beccandosi una sanzione e la squalifica. Episodi che non hanno giovato alla sua reputazione e che, questo è poco ma sicuro, avranno fomentato ulteriormente i leoni da tastiera.