Musetti, la sconfitta subita al primo turno del Roland Garros è un boccone amarissimo da digerire: ecco cosa farà per riuscirci.
Lorenzo Musetti il sogno parigino lo ha accarezzato. Solo per qualche minuto magari, ma lo ha fatto. È stato a tanto così dal portare a termine un’impresa che avrebbe avuto dell’incredibile. E il fatto che alla fine non ci sia riuscito non toglie nulla, comunque, alla straordinarietà della performance su cui ha messo la sua firma al primo turno del Roland Garros.
Aveva Stefanos Tsitsipas in pugno, ormai. Aveva vinto i primi due set e gloriosamente si avviava a stravincere anche il terzo e a portare a casa quello che sarebbe stato uno dei risultati più importanti della sua carriera. Ma il greco ad un certo punto s’è svegliato e, con esso, sono andati in frantumi i sogni di Musetti e dei suoi fan.
Lorenzo ha abdicato al quinto set, al termine di una partita estenuante ma di una bellezza senza paragoni. E ora, per smaltire la delusione, ha deciso di lasciare la capitale francese, dove purtroppo non c’è più spazio per lui, e di concedersi una piccola “tregua” nel Paese che gli ha dato i natali.
Musetti di corsa a Forlì: servono punti e pratica
Musetti arriverà presto a Forlì, in Romagna. Non per rilassarsi e per staccare la spina prima che inizi la stagione sull’erba, ma, al contrario, per non perdere il ritmo. La splendida partita che ha disputato contro Tsitsipas conferma che sa stare egregiamente in mezzo ai grandi e che ha bisogno di lavorare in modo più approfondito solo su certi aspetti.
Ed è per tenersi in allenamento che ha deciso di partecipare, dal 30 maggio al 5 giugno prossimo, al Challenger 125 che si terrà nel capoluogo romagnolo. Ci andrà anche nel tentativo di macinare qualche punto in più, così da compensare la perdita, imminente, di quelli conquistati al Roland Garros dello scorso anno.
Lorenzo sarà in ottima compagnia. Nella entry list ci sono anche Andreas Seppi, Marco Cecchinato, Gianluca Mager e Flavio Cobolli. Un’elevata rappresentanza italiana per un evento che gli sarà utilissimo per dimenticare ciò che avrebbe potuto essere e che, alla fine, non è stato.