Sinner, c’è un dettaglio in una foto scattata a Roma che è impossibile ignorare: il tennista è stato colto in flagrante.
Non si può dire che Jannik Sinner abbia lasciato il Foro Italico a mani vuote. La sua valigia, al momento di salutare Roma, era piena zeppa. Di rabbia per com’era andata, e ci mancherebbe pure, ma anche di cose belle.
L’altoatesino ha conquistato un sacco di certezze sul Centrale della città eterna. Quella di essere migliorato sotto certi aspetti, innanzitutto, che unita alla consapevolezza di saper già reggere il ritmo dei campioni più blasonati potrebbe presto fare la differenza. E non è poco, anzi.
A sentir lui avrebbe addirittura potuto vincere contro Stefanos Tsitsipas, se non fosse stato per quel problema all’anca insorto proprio alla fine del primo e combattutissimo match. Non sapremo mai come sarebbe potuta andare, ma questo improvviso guizzo di autostima ci fa pensare che sia sulla strada giusta per fare quel salto di qualità che ha tutte le carte in regola per fare.
Una dolce consolazione per Sinner
Ma s’è portato qualcos’altro ancora, il ragazzo di Sesto Pusteria, dalla città che lo ha ospitato per una settimana e nella quale ha ricevuto un’accoglienza calorosissima. Un souvenir bizzarro ma sicuramente molto gradito. Una dolce consolazione dopo una sconfitta tanto amara, se vogliamo.
Una foto scatta a Sinner al termine della partita di venerdì lo ritrae, oltre che con l’immancabile felpa viola – della serie Hannibal non ti temo – anche con una vaschetta per alimenti che conteneva qualcosa di assai “sospetto”. Basta zoommare sul particolare per capire cosa ci sia al suo interno: delle fette di crostata. Sì, Sinner ha lasciato il Foro Italico con “pezzatella” al seguito, evidentemente impaziente di rilassarsi un po’ dopo il durissimo match contro il greco scatenato.
E chissà come sarà andata, poi, la degustazione. Proprio qualche giorno fa Jannik aveva detto, in un’intervista, di essersi appassionato a pentole e fornelli e di aver imparato a fare a menadito proprio la crostata. Ci interesserebbe sapere, a questo punto, cosa abbia pensato di quel graditissimo dono. Se sia più buona quella che fa lui o se, alla fine, siano riusciti a prenderlo per la gola.