Djokovic, l’incredibile racconto lascia tutti a bocca aperta: ecco che cosa ha rivelato il numero 1 del tennis mondiale.
Novak Djokovic non è il campione austero e severo che sembra essere quando impugna la sua racchetta fumante. Chi lo segue sa bene che dietro quell’omone tutto d’un pezzo c’è un vero e proprio showman dal carisma e dal talento inesauribili, che tante risate in passato ha regalato al pubblico.
Come dimenticare, infatti, tutte le volte che Nole, anche nel bel mezzo dei match più caldi, ha iniziato ad imitare i suoi colleghi? Sono celebri, in particolar modo, le performance in cui ha emulato i tic dell’amico e rivale Rafael Nadal, ma anche quella in cui si è agghindato di tutto punto per trasformarsi in Maria Sharapova.
Una cosa che gli riesce benissimo ma che, per forza di cose, si è visto costretto a smettere di fare. Con buona pace dei suoi fan, molti dei quali rimpiangono la leggerezza di quei momenti. Ma come mai Djokovic si è lasciato alle spalle quella vocazione?
C’era una volta Djokovic lo showman
Si è tornati su questo discorso proprio ieri, alla fine della partita con Wawrinka, nel bel mezzo di una conferenza stampa. Gli è stato chiesto se gli dispiaccia non essere più quel Nole lì, quello che imitava i giocatori, e se dentro di sé sia cambiato qualcosa per via del suo status di numero 1 al mondo.
A quel punto Djokovic ha raccontato dell’ultimo Montecarlo Players’ Show al quale ha partecipato. “C’erano i miei genitori in prima fila – ha riferito, come fanno sapere da Ubitennis – e io ho fatto Britney Spears quell’anno. Cantavo, ballavo, mi sono depilato le gambe per assomigliarle di più”.
“Avevo i pantaloncini di jeans, facevo tutto questo con il c*** e mia mamma è rimasta scioccata. Dopo quello, dovevo lasciar stare per un po’. Forse non devo fare queste cose un po’ estreme, però posso tornare a fare i giocatori, perché no? Vedremo i prossimi anni. Grazie – ha concluso, rivolgendosi al cronista che aveva tirato in ballo il suo passato da imitatore – per esserti ricordato di questa bella epoca”.