Sinner, una frase detta in conferenza stampa ha lasciato tutti senza parole: ecco la richiesta che nessuno si aspettava.
Jannik Sinner non sembra minimamente impensierito da quel che si dice in giro. In molti ritengono che quello di lasciare l’ala protettrice di Riccardo Piatti, per tuffarsi nell’ignoto insieme a Simone Vagnozzi, sia stata una scelta tale da aver irrimediabilmente compromesso la sua carriera.
Lui non sembra pensarla così, anzi. Ogni volta che gli si chiede come vada con il suo nuovo allenatore, non fa che sottolineare una cosa: che tra di loro c’è una sintonia incredibile. Che è poi, forse, quello che cercava. Quello che gli mancava. Ma sa altrettanto bene, Jannik, che la sua crescita sportiva dipende anche da altro.
Hanno parlato di questo e di molto altro, lui e Vagnozzi, nel corso della conferenza stampa che ha preceduto l’inizio ufficiale degli Internazionali d’Italia. E c’è un dettaglio, dell’intervento del suo coach, che non è passato inosservato. Una frase che nessuno, forse, si sarebbe aspettato.
Sinner come Alcaraz: la speranza di Vagnozzi
L’allievo e il suo maestro sembrano perfettamente consapevoli di quali siano i problemi di Jannik. Pare ci stiano lavorando e anche in maniera piuttosto intensa. Solo che, naturalmente, per poter toccare con mano i risultati di questa nuova strategia occorrerà del tempo.
“Sinner deve completarsi – ha detto il suo mister durante quella conferenza stampa – aggiungendo al suo gioco più variazioni e più propensione alla rete. Del resto Alcaraz è la dimostrazione che nel tennis adesso ci vuole più varietà“. Era quasi inevitabile che il suo nome saltasse fuori.
Gli ha fatto eco il suo discepolo, che pur non nominando direttamente lo spagnolo ha comunque confermato la volontà di seguire il suo esempio. “Adesso sto imparando a fare più cose se mi dovesse servire in campo, l’importante è non perdere quel che sono, ovvero un giocatore che entra in campo e spinge. Ma il tennis non è solo questo, è anche variare, capire i momenti della partita. Stiamo lavorando sul trasformare il gioco, possiamo migliorare tanto soprattutto dalla parte del rovescio”. E dovrà mettercela tutta, se vuole che quella rivalità tra lui e Carlitos, che pur non essendo ancora esplosa per molti è già nell’aria, diventi realtà.