Berrettini, la sentenza sul tennista romano è impietosa: ecco chi è a pensarla in questo modo sul numero 2 di Wimbledon.
Matteo Berrettini ha sempre diviso gli italiani. C’è chi lo osanna e gli è grato per aver riportato il tennis italiano a certi livelli, ma c’è anche chi ritiene che sia estremamente sopravvalutato e che non sia poi il gran portento che dicono. Ma questa, si sa, è una storia vecchia quanto il mondo: difficile che un atleta possa mettere tutti d’accordo dall’oggi al domani.
E quanto variegate siano le opinioni che il pubblico nostrano ha del campione romano lo dimostra il fatto che anche i tennisti del passato ripongano in lui aspettative completamente diverse. Parliamo di Panatta, Zugarelli, Barazzutti e Bertolucci, che saranno protagonisti di una serie, targata Sky e prodotta da Procacci e Veronesi, dal titolo “Una squadra“.
I quattro campioni che conquistarono la prima e unica Coppa Davis italiana non hanno potuto esimersi, durante la presentazione della serie, dal dire la loro a proposito della nuova generazione. Ed è stato subito chiaro, come ci rivela la Gazzetta dello Sport, che ognuno la pensa in maniera diversa dall’altro.
Bastone e carota per Berrettini: quelle voci dal passato
La prima sentenza arriva da Panatta, che lo promuove con una sufficienza piena: “È il tipico giocatore moderno, con un grande servizio, un ottimo dritto e un rovescio buono ma ancora da migliorare. A rete va poco e come molti ha meno dimestichezza, non sono più abituati… Matteo poi deve stare molto attento agli infortuni”.
Sulla questione del rovescio concorda con lui anche Zugarelli, ritenendolo “squilibrato rispetto al dritto”. “E poi – ha aggiunto – con quel fisico mastodontico rischia un po’, spero davvero non gli dia più problemi”.
Barazzutti, invece, ne tesse le lodi. “Può arrivare molto in alto: ha la maggior varietà di colpi e la giusta età per vantare pure una certa esperienza, è solido e inizia ad essere abituato a stare ad alti livelli. È il giocatore – continua nella sua disamina lusinghiera – che più di tutti raccoglie varie caratteristiche, dalla tecnica alla potenza, dalla testa alla capacità di leggere gli incontri. È il più completo“. Spezza una lancia in suo favore anche Bertolucci, secondo il quale Berrettini “è il più adatto per giocare sull’erba e sui campi particolarmente veloci, restando valido pure sulla terra battuta”.