Cashback, torna finalmente il sistema di rimborsi che era stato lanciato dal governo Conte: ecco cosa cambia e in quali casi è previsto.
Si nasconde una sorpresa del tutto inaspettata, nella legge delega approvata dal governo in vista della riforma fiscale. Un graditissimo ritorno che permetterà ai cittadini italiani di ricominciare a monetizzare e di ricevere un rimborso per le spese sostenute. Sì, avete capito bene: il Cashback è tornato.
Si presenterà al Bel Paese in una veste tutta nuova. Sarà simile, nell’intento, a quello proposto dal governo Conte, finalizzato a incentivare l’uso dei metodi di pagamento elettronici e a contrastare l’evasione fiscale. A cambiare sono le regole e le casistiche di applicazione.
Il rimborso, com’era già stato annunciato, non si riceverà per tutte le spese, ma solo per quelle che generalmente gli italiani detraggono con la dichiarazione dei redditi. La buona notizia sta proprio in questo: non bisognerà più attendere, com’è sempre stato, la compilazione del 730. La monetizzazione, stavolta, sarà immediata.
Il Cashback fiscale è immediato per queste spese
Il beneficio fiscale sarà dunque molto più rapido, per i cittadini del Bel Paese, di quanto non lo sia mai stato. Ma facciamo ora un esempio pratico per capire come funzionerà la nuova misura introdotta dal governo Draghi. Poniamo di dover acquistare dei farmaci, ad esempio, e di pagare l’importo dovuto con bancomat o carta di credito.
In quel caso il cittadino otterrà subito il 19% della spesa sostenuta tramite un accredito sul proprio conto corrente. Sarà sufficiente che dica al venditore di aver aderito al programma Cashback, in maniera tale che lo stesso possa procedere come da prassi e fare in modo che il contribuente riceva il proprio rimborso. In caso contrario, l’accredito avverrà al momento del 730.
Il solo “requisito” necessario per poter ottenere il cashback è quello di essere registrati all’app Io. La notifica di avvenuto rimborso arriverà lì e, per poterlo ricevere, sarà necessario che il contribuente abbia già fornito il proprio Iban. Affinché la misura parta ufficialmente bisognerà però attendere ancora un po’: potrebbe volerci, orientativamente, l‘inizio del 2023.