Berrettini, ecco come sta il tennista romano che ha subito un intervento alla mano destra e quando lo vedremo di nuovo in campo.
L’edema che si era formato sulle ultime due dita della mano destra era ormai diventato insopportabile. Ogni volta che Matteo Berrettini forzava la presa per colpire di rovescio, vedeva le stelle. Ecco perché tutto ad un tratto ha deciso di volare a Barcellona e di farsi visitare dallo storico medico di Nadal, l’espertissimo Cotorro.
È stato lui a suggerirgli di andare sotto i ferri, in maniera tale da risolvere in maniera definitiva un problema del quale il campione non aveva mai fatto parola. E dato che, appunto, i suoi fan non ne erano a conoscenza, si era pensato che si trattasse di una quisquilia. Non di un infortunio di entità tale da “portarcelo via” per un periodo tanto lungo.
Così lungo che, infatti, il semaforo è ancora rosso. L’equipe medica che si è presa cura di lui non ha dato il lasciapassare e pare che il liberi tutti non sia neppure all’orizzonte. “Non possiamo rischiare di affrettare i tempi – ha detto alla Gazzetta dello Sport il coach di Berrettini Vincenzo Santopadre, che resta comunque fiducioso – perché potrebbe farsi male“.
Berrettini, Parigi è sempre più lontana
Si fa sempre più remota, quindi, l’ipotesi che Matteo possa rientrare in campo in tempo per il Roland Garros. Non solo per una questione legata ai tempi di recupero, ma per un ragionamento puramente logistico. A Parigi non ha molti punti da difendere e, anziché rischiare “inutilmente”, è più saggio pazientare.
Sembra quindi scontato che per rivederlo ci vorrà l’estate. A Wimbledon ha un bottino notevole da difendere e poi sull’erba, si sa, il suo gioco è pericoloso più che mai. Insieme al suo staff deve aver pensato che la decisione più intelligente sia quella di posticipare il rientro e di puntare direttamente ai verdi prati d’Inghilterra.
Sempre a patto che non faccia dietrofront all’ultimo minuto, che non si sa mai. La preparazione atletica nel frattempo procede a gonfie vele, parola di Santopadre, e tra 7-10 giorni potrà finalmente riprendere in mano quella racchetta che tanti avversari ha tramortito nel corso della sua carriera.