Djokovic si è lasciato andare ad un’inaspettata confessione dopo essere stato sconfitto al torneo di Belgrado da Rublev: ecco cosa ha detto.
Siamo quasi a metà stagione e Novak Djokovic non ha ancora vinto neanche un torneo. Cosa che, dal 2018 ad oggi, non era mai successa. E che è sintomatica, sicuramente, del fatto che qualcosa non va. Che quello che stiamo vedendo in campo non è il Nole che nel 2021 ha sfiorato il Grande Slam, quello che per anni si è battuto contro gli altri due titani del circuito.
Non siamo abituati a vederlo così. Stremato, passivo, stanco al punto tale da piegarsi sulle ginocchia. Non potrebbe essere più lontano di così dai suoi standard, il numero 1 del mondo, come se nelle fasi cruciali delle partite non avesse in corpo il carburante necessario per spingere come ha sempre fatto.
Ma che cosa sta succedendo, allora, al serbo che ci ha sempre incantati col suo stile di gioco estremamente variegato e reattivo? “Mi è mancata completamente l’energia – ha spiegato, come riferisce la Gazzetta dello Sport, in relazione al torneo di Belgrado e alla vittoria di Rublev – non ho avuto la forza di lottare, e in quelle condizioni era impossibile opporsi a un giocatore tra i più forti del mondo”.
Djokovic gigante “ferito”: la confessione del tennista
Sembra evidente che dietro questo momento non ci sia un calo di energie dettato, come presumono in molti, da un malanno che non ha ancora né nome e né forma. Qualcuno ha ipotizzato che possa trattarsi di un long Covid, avendo lui contratto il virus qualche mese fa, ma il tennista ha prontamente smentito.
“Non c’entra nulla il Covid – ha messo in chiaro Djokovic, fa sapere ancora la Gazzetta – è un’altra cosa e non ho voglia di entrare nei particolari, però ha colpito il mio corpo e il mio metabolismo. Ho dovuto subire cure mediche, ma non sono ancora a posto e le sensazioni sono preoccupanti. Questa malattia è stata tosta sia fisicamente che mentalmente, anche perché io sono sempre stato abituato a stare bene, non ho mai avuto grossi problemi”.
Ritrovare la continuità sarà il suo obiettivo a breve termine. Col Roland Garros ormai all’orizzonte, Nole non può più permettersi di sbagliare. Anche acciaccato, è pur sempre vero che a Belgrado è riuscito ad arrivare in finale. E questo, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, non vuol dire che una cosa: che lì, sotto l’immagine di un gigante giù di corda, c’è un campione “intrappolato” che è impaziente di uscire di nuovo allo scoperto e di rivedere la luce del sole.