Leclerc fa i salti mortali: un dietro le quinte inaspettato

Leclerc, c’è un aspetto del suo carattere del quale forse non sei a conoscenza: ecco cosa è solito fare il campione della Ferrari.

Inutile sottolineare che all’autodromo di Imola i riflettori siano tutti puntati su Charles Leclerc. Le aspettative degli italiani sono infatti alle stelle, ora che il Cavallino rampante è di nuovo, finalmente, rappresentato da un pilota che sa il fatto suo e che ha risvegliato l’interesse e l’amore per la rossa.

Leclerc
Instagram

I numeri parlano chiaro: la Formula 1 sta spaccando in ogni dove. Lo dimostra il record di presenze registrato in questo fine settimana tutto italiano, ma anche i dati relativi all’audience. La motori mania sta impazzando in ogni dove e ha portato con sé un rinnovato entusiasmo nei confronti delle gare.

Il Bel Paese, manco a dirlo, fa il tifo per il pilota monegasco, un campione che ha ben più di un asso nella manica e tanta voglia di lasciare il segno. Gentile e determinato, equilibrato e dai modi pacati, ha saputo imporsi sulla scena alla velocità della luce. Ma c’è qualcosa sul suo conto che forse non sapete.

Leclerc equilibrista: l’aneddoto da non credere

Leclerc
Instagram

Leclerc è un tipo puntiglioso. Oseremmo dire puntigliosissimo, addirittura. Quando si prende cura di sé non lascia mai nulla al caso, ma è anzi molto attento alla sua forma fisica. Gli allenamenti cui si sottopone sono estenuanti, ma la fatica non gli fa certo paura. Neanche un po’.

Non si limita, però, al lavoro in sala. Pesi e attrezzi sono il suo pane quotidiano, ma sta sempre bene attento ad inserire, nella sua routine giornaliera, un esercizio che evidentemente, a giudicare dai risultati che ottiene quando scende in pista, è l’idea per un pilota del suo calibro.

Il monegasco è un equilibrista. Letteralmente. Non tutti ne sono a conoscenza, ma è capace di camminare per svariati metri a testa in giù, in verticale, reggendosi sulle braccia. E non è finita qui. Ha imparato, nel tempo, anche a fare le capriole per aria all’indietro. Non gli fanno paura le curve ad oltre 300 km/h, figurarsi i salti mortali.

Gestione cookie