Berrettini e il segreto della racchetta: perché lo fa sempre

Berrettini, c’è un motivo ben preciso se lo fa sempre: ecco cosa si nasconde dietro il rito che ha come protagonista la sua racchetta.

Matteo Berrettini non è un tennista eccessivamente scaramantico. Non tanto quanto altri atleti che popolano il circuito, quanto meno. Ha le sue abitudini, i suoi tic, ma niente di lontanamente paragonabile alle manie per le quali Rafael Nadal, su tutti, si è sempre distinto.

Berrettini
©️Ansafoto

Il romano ha quello strano vizio di soffiare sul manico della racchetta dopo un punto particolarmente scenografico, per esempio. E anche quello di posizionare sulla panchina la collana con la rosa dei venti, un oggetto per lui carico di significato, sempre allo stesso modo, prima di iniziare a giocare.

Il magazine Icon, che lo ha intervistato di recente, ha però voluto andare oltre e indagare un po’ più a fondo. Per capire se, lontano dalle telecamere, ci siano altri riti o abitudini che lo accompagnano quando è lontano dal campo. Quando è negli spogliatoi e si prepara, fisicamente e psicologicamente, ad un nuovo duello.

Berrettini e quella strana routine pre-partita

Berrettini
©️Ansafoto

La risposta è stata affermativa e preceduta da una premessa: “Se li dico tutti – ha iniziato Berrettini – staremo qui fino a domani”. Matteo non ha parlato di superstizioni, ma di attitude. Di piccoli gesti che lo aiuterebbero, a quanto pare, a concentrarsi e ad entrare nel mood giusto prima di affrontare l’avversario di turno.

A quel punto ha dunque svelato che c’è qualcosa che non manca mai di fare, nella routine pre-partita. “Prendo le racchette con cui mi sono appena allenato, levo i grips (l’impugnatura che ne avvolge il manico, ndr) e ne metto di nuovi mentre ascolto la musica con le cuffie”.

Mi prendo il mio tempo con lei” ha spiegato ancora Matteo Berrettini ad Icon, nell’ambito di un’intervista in larga parte dedicata al modo in cui coniuga moda e sport e all’esclusivo rapporto di collaborazione da poco intrapreso con il marchio Hugo Boss.

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