Berrettini alle prese con la riabilitazione dopo l’intervento alla mano destra: ecco cosa è stato detto sul suo conto poche ore fa.
Matteo Berrettini è tornato in palestra a ridosso del giorno del suo ventiseiesimo compleanno. Non si sta ancora allenando, ovviamente, ma ha iniziato la riabilitazione in vista dell’attesissimo rientro in campo. Che non si sa ancora, per quante congetture si possano fare, quando avverrà.
Ne avrà ancora per almeno un mese. Non rientrerà certo prima del Roland Garros, ma a questo punto non è detto neanche che riesca a riprendersi in tempo utile per lo Slam d’Oltralpe. I fan lo sperano, ma non è in alcun modo possibile prevedere se la sua mano risponderà bene alle cure.
Ancora una volta, quindi, il gigante della Capitale è stato piegato da un infortunio. L’ennesimo. Ogni volta che è rimasto fermo ai box per un acciacco o per un altro è sempre tornato più forte di prima, è vero, ma il fatto che si faccia male tanto spesso inizia ad impensierire qualcuno.
Berrettini, la sentenza di Pietrangeli è spietata
Nicola Pietrangeli, ex gloria del tennis italiano, è uno di questi. Tant’è che il suo pronostico sulla stagione, rilasciato in esclusiva a Ubitennis, non lascia trapelare troppo ottimismo nei confronti del futuro di Berrettini.
“Mi preoccupa il fatto che ha così tanti problemi fisici – ha detto l’ex campione al direttore di Ubitennis, Ubaldo Scanagatta – Ogni volta che tira un servizio è come se desse una mazzata a un albero. Se la tiri troppo – è questo il suo verdetto impietoso – la corda si spezza”.
Vede il bicchiere mezzo pieno, invece, quando si fa il nome di Jannik Sinner. “Già all’inizio del 2021 mi sono sbilanciato dicendo che avrebbe concluso l’anno tra i primi dieci del mondo. Ci ho azzeccato. Ora dico che alla fine di quest’anno – la nuova previsione di Pietrangeli – se non ci sono imprevisti, arriva tra i primi 5. Musetti è quello che tra tutti gioca meglio a tennis. Ma Sinner è quello che andrà più lontano“.