Federica Masolin, la sua risposta in un’intervista ha spiazzato tutti i suoi sostenitori. Ecco cosa ha detto la stella di Sky Sport.
Le donne lo sanno bene. Benché si blateri senza sosta di pari opportunità e di uguaglianza dal punto di vista lavorativo e dei diritti sociali, per l’altra metà del cielo non è sempre così facile emergere in determinati ambienti. Sono molte le star che ne hanno parlato negli anni, prima fra tutti Diletta Leotta.
La conduttrice di Dazn, non troppo tempo fa, si era aperta in un’intervista di Sportweek rilasciando una dichiarazione dalle quale, poi, era nato un dibattito doveroso: “L’ho avvertito sempre: un po’ di maschilismo esiste – aveva detto in quell’occasione – inutile nasconderlo, soprattutto nel mondo dello sport”.
Non è la sola ad avercela fatta, però. Anche Federica Masolin, come lei, facendo leva sulla sua competenza in materia e sulla sua passione, è riuscita a farsi largo in un mondo che è sempre stato quasi esclusivamente riservato ai professionisti di sesso maschile.
Federica Masolin, una dichiarazione che spiazza
La stella di Sky Sport, volto della Formula 1, ne ha parlato durante una lunga intervista rilasciata, qualche giorno fa, a Bocconi TV. Ha raccontato di com’è nata la sua passione per i motori e per il calcio, salvo poi soffermarsi su un tema delicatissimo che ha saputo affrontare nel migliore dei modi.
Alla Masolin è stato chiesto se fosse d’accordo con la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, che qualche tempo fa aveva acceso i riflettori sulla questione del maschilismo. Sosteneva che il modo migliore per contrastare questa tendenza fosse quello di esibire con orgoglio la propria femminilità. Anziché, come spesso si fa, svilirla per passare inosservate.
Ecco, quindi, qual è l’opinione della giornalista milanese in merito. “Quando lavoro – ha detto Federica – non mi sento né maschio né femmina. Credo che la competenza sia un buon antidoto: se sei competente e preparato nessuno ti guarderà come un essere di un genere o dell’altro. Quando lavoro sono lì a disposizione di chi guarda per raccontare quello che vedo”.