Sinner, le risposte che i fan attendevano ormai da mesi sono finalmente arrivate: Piatti ha vuotato il sacco sul loro addio.
Jannik Sinner ha sempre cercato di dribblare il discorso. Ogni volta che sente il nome del suo ex mentore non perde occasione per sottolineare quanto gli anni trascorsi a Bordighera siano stati preziosi per la sua formazione, ma non ha mai neanche lontanamente accennato ai motivi che lo avrebbero indotto a rompere con lui.
A Riccardo Piatti deve, se non tutto, quasi. Lui lo ha plasmato, lui ha fatto di quel ragazzino dai capelli rossi un campione che, come ci ha confermato la gara di ieri contro Zverev, sa già reggere il ritmo dei tennisti migliori al mondo. Ora ad allenarlo c’è Simone Vagnozzi e pare che tra di loro vada a gonfie vele.
I tifosi continuano a chiedersi, tuttavia, perché da un giorno all’altro l’altoatesino abbia deciso di rompere con il passato e di voltare pagina. E, finalmente, dopo mesi di attesa, qualche risposta è arrivata. Per mano del suo ex allenatore, come se non bastasse, che ha vuotato il sacco e raccontato la verità al reporter francese Eric Salliot, della radio monegasca RMC Sport.
“Sono contento che abbia preso questa decisione – ha spiegato Piatti, che ha allenato anche Maria Sharapova – Io ho la mia filosofia, i miei metodi. Se uno vuole restare qui, deve sottostare ai miei metodi. A 20 anni ci sta che si voglia andare a cercare nuove strade, fa parte della vita”.
“Certo – ha continuato – faceva parte della famiglia, ma non è obbligatorio rimanere per la propria famiglia. I figli a volte decidono di andare a studiare all’estero, e quindi se ne vanno. Ma se restano, devono seguire i miei metodi”. I lettori più attenti si saranno sicuramente accorti dell’insistenza con cui ha rimarcato il concetto relativo “ai suoi metodi”. Lo ha sottolineato più di una volta in una manciata di parole, ragion per cui sembra evidente che alla base di questo divorzio improvviso ci sia una divergenza di vedute.
Che Piatti fosse troppo “duro” e poco empatico, forse? Potrebbe essere, visto che Sinner non perde occasione, ultimamente, per tessere le lodi del suo nuovo coach, come a voler rimarcare quanto sia diverso il suo approccio. “Mi capisce al volo – ha detto qualche giorno fa riferendosi a Vagnozzi – Ci confrontiamo su ogni cosa e quando gli dico cosa mi servirebbe, lui sembra conoscere già la risposta. Ovviamente dobbiamo conoscerci molto più a fondo, ma il nostro rapporto già mi tranquillizza”. E allora tutto è bene quel che finisce bene.
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