Berrettini, l’allenatore Vincenzo Santopadre tira il freno a mano: ecco perché il coach del tennista romano ha lanciato l’allarme.
Il messaggio di Matteo Berrettini era piuttosto chiaro. “Sono costretto – ha annunciato qualche giorno fa su Instagram – a ritirarmi dai tornei di Monte-Carlo, Madrid e Roma, concedendomi quindi il tempo necessario per raggiungere la forma migliore”. Il problema sono le deduzioni che vi hanno fatto seguito.
Il tennista romano non ha mai scritto o detto che tornerà in campo per il Roland Garros. Quello lo hanno supposto i suoi fan, ben sapendo che il numero 6 del mondo è un “animale da Slam” e che farà di tutto pur di non perdersi il secondo più grande appuntamento della stagione tennistica.
Non è detto, però, che ce la faccia. Ed è per questo motivo che Vincenzo Santopadre, il suo allenatore, è intervenuto nel dibattito. Le sue parole potrebbero non piacere ai sostenitori di Berrettini, ma era necessario – effettivamente – che il coach intervenisse per chiarire gli aspetti ancora poco definiti di questa vicenda.
Infortunio Berrettini, Santopadre rallenta
“I tempi di recupero – ha detto all’Agi – non sono chiari, dipenderà tutto da come reagirà; sta lavorando con dedizione e impegno, ma bruciare le tappe sarebbe pericoloso“. Il riferimento alla fretta e all’impossibilità di quantificare i tempi di ripresa non sembra casuale, anzi. Santopadre sembra voler dire che non è detto che per Parigi sarà tutto risolto.
“Salterà un bel filotto di tornei – ha aggiunto il mentore di Matteo Berrettini – è molto dispiaciuto per questo ma purtroppo dopo l’intervento non si poteva agire diversamente. Adesso è a Barcellona, seguirà una fisioterapia adeguata al suo caso”.
Il problema, alla fine, si è rivelato molto più grave di quanto il pubblico avesse pensato in un primo momento. Se si fosse trattato davvero di un “semplice” edema al mignolo, la ripresa non sarebbe stata ostica e lunga come prospetta, invece, Santopadre. E a questo punto, purtroppo, non resta altro da fare che pazientare. Ancora, ancora e ancora.