Kyrgios-Sinner, anarchia contro resilienza. Le parole del tennista italiano a poche ore dalla gara più attesa del Miami Open.
Comunque vada, Jannik Sinner a casa ci tornerà con una valigia piena zeppa di souvenir. Di ricordi indelebili. Perché il Masters 1000 di Miami ha confermato quello che, in fondo, sapevamo già: che l’atleta altoatesino è un predestinato e che sentiremo parlare molto di lui, negli anni a venire.
Basti dire che il match contro Pablo Carreño Busta gli ha permesso di stabilire un nuovo record. Per la sesta volta, nella sua carriera, ha annullato dei match point e ribaltato la partita, vincendola. Mai aveva toccato vette così alte: conto Ruusuvuori ne aveva annullati tre, ma nell’ultimo incontro è arrivato a quota 5.
Questo ci dice molto del suo approccio nel confronti dello sport. Ci dice che non si arrende mai, che rifiuta la sconfitta, che costi quel che costi vuole essere lui, alla fine, a trionfare. Il che fa di lui un campione a pieno titolo. Uno sportivo destinato a grandi cose. Un avversario ostico anche per il tennista più in gamba e con la risposta sempre pronta.
Finalmente il big match tra Kyrgios e Sinner
“È stata una di quelle partite – ha detto due sere fa dopo la vittoria, come riferisce la Gazzetta dello Sport – che vale la pena vivere nel corso di una stagione”. Eppure c’è qualcosa, da buon stacanovista qual è, che si rimprovera anche dopo quella gara stellare: “La battuta rimane un fondamentale sul quale devo lavorare molto, ma ho cambiato il lancio e l’energia che ci ho messo quando la partita è diventata una maratona. Con il senno di poi – aggiunge – non rifarei le due smorzate che mi sono costate il break nel terzo set: non hanno funzionato, non le sento mie e soprattutto nei momenti difficili bisogna evitarle
Farebbe bene, l’anarchico Nick Kyrgios, a non dormire sonni troppo tranquilli. Sarà pur vero che non lo vedevamo così in forma e concentrato da un bel po’ di tempo – merito dell’amore? – ma è altrettanto vero che la resilienza di Jannik Sinner non ha confini. E che anche lui, per parafrasare l’australiano, può vincere contro tutti e perdere con chiunque.
Quello in programma oggi alle 19, ora italiana, sarà dunque un vero e proprio stress test. Una gara assai pericolosa, tanto più che i due titani, quello ipertatuato e quello dalla zazzera rossa, non si sono mai incontrati prima d’ora. Motivo in più per godersi lo show e per sperare che l’altoatesino riesca ad aggirare questo scoglio alto 1 metro e 93.