Berrettini e Camila Giorgi hanno un “nemico” comune. Ecco con cosa sono costretti a fare i conti ogni giorno i due tennisti.
Matteo Berrettini e Camila Giorgi hanno in comune molto di più di quanto pensassimo. Non solo perché hanno scelto la stessa strada, quella del tennis. E neanche perché entrambi sono riusciti a portare alto il nome dell’Italia in giro per il mondo, grazie alle loro incredibili prestazioni.
Condividono anche il fatto, ahinoi, di dividere il pubblico. I personaggi pubblici agli attacchi e ai fuochi incrociati ci sono sicuramente abituati, ma sembra esserci un certo accanimento nei confronti del campione romano, sesto al mondo, e della stella di Macerata, ora fermi ai box per infortunio.
Ed è proprio il nuovo problema alla mano destra, che ha costretto Berrettini a rinunciare al Miami Open, ad aver infuocato gli animi dei leoni da tastiera. In queste ultime ore sono state scritte talmente tante cattiverie sul suo conto, sui social network, da averci ricordato lo stesso ed impietoso assedio che la Giorgi è costretta a subire ogni giorno e da diversi anni.
Pioggia di critiche per Berrettini sui social: ecco perché
Matteo e Camila hanno una “colpa” comune: sono belli come il sole. E questo, sin troppo spesso, legittima il popolo dei social a dargli contro. In molti, in queste ore, hanno suggerito al numero 2 di Wimbledon quello che viene continuamente consigliato alla ragazza marchigiana: di mollare il tennis e di lanciarsi nel mondo della moda.
La collaborazione con Hugo Boss, in questo senso, è stata “fatale”. Ha fatto pensare che Berrettini avesse altre mire, sebbene sia chiarissimo che il suo solo obiettivo sia quello di scalare il ranking e di vincere, finalmente, uno Slam. Ma non è la sola cosa che gli viene contestata. L’elenco è lungo e se la gioca ad armi pari con la povera Camila Giorgi, rea di amare la moda, di essere vanitosa, come tante altre donne sulla faccia della terra, e di amare gonne e tacchi a spillo.
Gli si rimproverano addirittura i frequenti infortuni, come se dipendessero dalla sua volontà o come se potesse farci qualcosa. Fatto sta che ne sono state scritte di tutti i colori, su di lui, nelle ultime 24 ore. “Il giocatore più sopravvalutato degli ultimi 20 anni”, “Come faccia a stare tra i primi 10 è un mistero“, “Una pippa atomica“. E ancora, “Pensa di più al campo e meno alla televisione“, “Meno ospitate, più tennis”, “Vai a fare il modello” e chi più ne ha più ne metta. Una cattiveria dietro l’altra e un peccato (ma siamo seri?) da espiare: essere bello e un po’ fragile.