Sinner a Miami avrà una missione delicatissima. Ecco perché il suo ruolo è cruciale e quale “peso” dovrà portare sulle sue spalle.
Tutto è precipitato nel giro di qualche ora. Un attimo prima ce ne stavamo lì con le dita incrociate, quello dopo avevamo perso “tutto”. Nella stessa notte in cui la Nazionale azzurra ha visto sfumare la possibilità di disputare i Mondiali, un’altra brutta notizia si è abbattuta sui tifosi italiani.
Matteo Berrettini non giocherà a Miami. Il tennista romano si è ritirato per via di un problema alla mano destra del quale, al momento, non si conosce ancora l’entità. Per indurlo a rinunciare non deve trattarsi, ad ogni modo, di una bazzecola. A meno che la sua decisione non sia stata presa a scopo meramente precauzionale.
Due bocconi amarissimi da digerire. Una doppia delusione che non può non indurci a pensare che sia successo l’esatto contrario di quanto accaduto nel mese di luglio. Quando, a distanza di pochissime ore dal secondo posto di Berrettini a Wimbledon, l’Italia trionfava agli Europei di calcio.
Sinner a Miami, oggi l’esordio
Resta il fatto che ora è tutto sulle spalle di Jannik Sinner, che con il romano fuori dai giochi diventa automaticamente il numero uno del Bel Paese. Ha un compito delicatissimo, il campione altoatesino: quello di appagare i tennissofili d’Italia e di portare la bandiera tricolore a Miami più lontano che può. Già oggi, contro Emil Ruusuvuori, dovrà mettercela tutta.
Non è l’unico atleta azzurro rimasto in gara, ma è normale che le aspettative degli appassionati siano ora riposte tutte su di lui. Lorenzo Musetti è già out, mentre Lorenzo Sonego e Fabio Fognini esordiranno, come lui, nella giornata di oggi.
Al momento non possiamo dire che sia stato un torneo troppo fortunato per il nostro Paese. Prima ancora di Berrettini si era ritirata anche Camila Giorgi, per un motivo peraltro simile. Nel suo caso il problema non è alla mano, ma al polso. Riusciranno i nostri “eroi” del tennis a tornare in campo in tempo per la stagione rossa?