Nadal, le rivelazioni dopo la gara “scottano”. Ecco cosa è successo dietro le quinte della semifinale disputata contro il giovane Alcaraz.
Quella tra Carlos Alcaraz e Rafael Nadal è stata una gara epica sotto diversi aspetti. Lo è stata tennisticamente parlando, in primis, dal momento che i due spagnoli hanno regalato al pubblico uno spettacolo senza precedenti. E lo è stata, in secondo luogo, per quello che rappresentava a livello simbolico.
Se Il baby fenomeno di Murcia avesse vinto, questo trionfo sarebbe stato letto come un passaggio di consegne. Avrebbe significato che l’erede del maiorchino era ormai designato e che era giunta l’ora, per i tifosi spagnoli, di accantonare ciò che è stato e di accogliere ciò che sarà.
Le cose non sono andate, però, come in molti avevano ipotizzato. Malgrado Rafa non fosse in formissima, per via di quel dolore al petto che a sentir lui gli toglierebbe il respiro, è riuscito comunque ad imporsi su un ragazzo che sta bruciando le tappe e che ha già la stoffa del campione. E che, come riferivamo ieri, sembrerebbe non aver preso troppo filosoficamente questa sconfitta.
Le rivelazioni di Toni Nadal sulla gara con Alcaraz
Veniamo a scoprire solo ora, grazie al quotidiano El Pais, che dietro le quinte di questo match memorabile ne sono successe di tutti i colori. A rivelarlo è stato il mitico zio Toni Nadal, che ha raccontato di come suo nipote abbia vissuto la sfida con il suo connazionale e possibile erede. Come fosse, cioè, una sorta di “esame“.
“Da una parte – ha detto – c’era un campione dal palmares di rilevanza storica e un fisico acciaccato, dall’altra un giovane fresco e dal grande futuro”. “Metterti alla prova contro un giocatore più giovane di cui si parla come del tuo erede toglie tranquillità” ha poi aggiunto, sintetizzando egregiamente quali sentimenti contrastanti abbiano accompagnato Rafa in questa semifinale ad Indian Wells.
“Mi hanno ricordato la finale di Miami che Rafael giocò a Miami nel 2005 contro Roger Federer” ha detto ancora zio Toni, cercando goffamente di nascondere nelle sue parole dei non detti difficili da ignorare. Sembra chiaro che per lui il momento del cambio della guardia non sia ancora arrivato. Che Alcaraz prenderà sì, un giorno, il posto di Nadal. Ma che farebbe bene a pazientare un altro po’, perché quel giorno è ancora molto distante.