Berrettini e Sinner, la situazione non è delle migliori: ecco da chi i due tennisti farebbero bene a guardarsi le spalle.
Il ranking Atp non è la sola cosa che i tennisti devono tenere sotto controllo. C’è un’altra classifica, ancor più “diabolica”, che li impensierisce e li mette sotto pressione. Parliamo della Race, ai fini della quale incidono solo ed esclusivamente i punti accumulati nell’anno in corso.
E sarà proprio questa graduatoria, parallela a quella che tiene in considerazione i risultati degli ultimi 365 giorni, a stabilire quali siano gli otto migliori atleti della stagione. Quelli meritevoli di salire sul palcoscenico più prestigioso, ossia le mitiche Finals in programma a novembre.
La situazione della Race to Turin, al momento, è quasi surreale. Basti dire che nella top 8 non c’è il nome del tennista che è sempre stato in cima alla classifica, quello di Novak Djokovic. Ma non è la sola anomalia che è possibile notare, esaminandola in maniera più approfondita.
Berrettini e Sinner, il nemico avanza anche nella Race
Al numero uno della Race c’è ora Rafael Nadal, che in questi primi tre mesi è rimasto imbattuto fino a che Taylor Fritz non lo ha stracciato ad Indian Wells. Ed è proprio il vincitore del primo Masters 1000 della stagione ad occupare il terzo gradino del podio, grazie ai punti racimolati con questo trionfo nel deserto californiano.
Tra Nadal e Fritz c’è Daniil Medvedev, mentre al quarto posto c’è Felix Auger-Aliassime, seguito a ruota da Andrej Rublev e Stefanos Tsitsipas. Al settimo posto c’è il baby fenomeno dal quale tutti i tennisti, anche i più esperti, farebbero bene a guardarsi: Carlos Alcaraz, diciott’anni e la grinta di un campione di lungo corso.
Con 950 punti, Carlitos ha superato Matteo Berrettini, che al momento è ottavo e parteciperebbe alle Finals per il rotto della cuffia. Jannik Sinner si trova invece in quindicesima posizione, con soli 620 punti all’attivo. Le Finals sono ancora lontanissime e i tornei da giocare sono infiniti, perciò c’è tutto il tempo di rimediare e di tornare in sella. Ma, forse, sarebbe meglio iniziare a lavorarci sin da ora.