Berrettini e Sinner, come cambia il percorso dei due italiani a Indian Wells in assenza del numero 2 del mondo.
Anche il Center for Disease Control, sulla falsariga del governo australiano, ha deciso di adottare il pugno duro. Non ha accolto la richiesta di Novak Djokovic, impedendogli, di fatto, di entrare negli Stati Uniti senza il vaccino contro il Covid-19. La storia, quindi, si è ripetuta.
Dopo essere stato escluso dagli Australian Open, il numero 2 non potrà partecipare a nessuno dei due Masters 1000 in programma sulla East coast e sulla West coast. Non ci sarà né ad Indian Wells, il cui torneo avrà inizio proprio oggi, e né a Miami, dove si giocherà subito dopo.
La sua assenza, come prevedibile, cambia del tutto la fisionomia del tabellone, nonché le sorti dei tennisti che condividevano con lui quella parte del tabellone. Al suo posto subentrerà il bulgaro Grigor Dimitrov, che non è certo temibile quanto il campione serbo che fa tremare ogni suo avversario.
Indian Wells, cosa cambia per Berrettini e Sinner senza Djokovic
Il forfait dell’ex numero 1 ha poi spalancato le porte ad un lucky loser, che prenderà il posto di Dimitrov in tabellone. Non resta che capire, a questo punto, in che modo l’esclusione di Djokovic da Indian Wells cambierà il percorso dei due italiani in gara, Matteo Berrettini e Jannik Sinner.
Per il primo si profila un’avventura nel deserto californiano abbastanza diversa da come ce l’avevamo ipotizzata. Il romano avrebbe incrociato il serbo, suo acerrimo nemico, in un’ipotetica semifinale. La sua assenza avvantaggio perciò il cammino del numero 6, che dovrà comunque vedersela ai quarti di finale con un altro pezzo da novanta del calibro di Alexander Zverev, al suo rientro in campo dopo il “terremoto” di Acapulco.
Secondo le proiezioni, Sinner, al primo Masters 1000 del dopo Piatti, avrebbe invece potuto incontrarlo in un ipotetico ultimo atto. Berrettini, in definitiva, sarà più avvantaggiato dell’altoatesino, il che ci fa ben sperare in un lieto fine.