Federer ritratta la versione di mister Luthi: ecco perché le dichiarazioni del campione svizzero hanno risollevato gli animi dei suoi fan.
A Lenzerheide, dove si è recato per godersi il SuperG di Coppa del mondo femminile, lo hanno accolto come una divinità. Perché Roger Federer, in un certo senso, lo è. Se il circuito Atp fosse l’Olimpo, lui sarebbe certamente Zeus. Lo ha dominato per molti anni e tutt’oggi, anche se le circostanze lo tengono lontano dal campo già da svariati mesi, continua ad esserne il re assoluto.
Ecco perché il mondo lo sta aspettando col fiato sospeso. Ed ecco perché le parole del suo mentore Severin Luthi, circolate qualche giorno fa, hanno gettato i suoi fan nello sconforto. L’allenatore della Nazionale svizzera di Coppa Davis aveva rivelato, infatti, ciò che nessuno avrebbe mai voluto leggere o sentire.
Aveva detto, in parole povere, che l’ipotesi di Federer a Wimbledon fosse del tutto irreale. Campata in aria. C’ha pensato quindi il diretto interessato a rimescolare le carte e a far sapere ai suoi sostenitori come davvero stiano le cose. Ad aprire, udite udite, uno spiraglio che ci fa ben sperare.
Federer: “Ho dovuto imparare a camminare di nuovo”
“Sono sulla via della completa ricostruzione, e posso lentamente cominciare a pensare al mio rientro – ha dichiarato alla tv svizzera SRF – Qualche settimana fa ho effettuato una risonanza magnetica che ha dato risultati molto positivi. Sono davvero fiducioso ma ci vorrà sicuramente un po’”.
Se non a Wimbledon, il suo ritorno è previsto comunque per poco dopo. Il campione ha detto che ci vorrà fine estate, al massimo l’autunno. L’ipotesi più accreditata è che rientri dopo gli US Open, direttamente alla Laver Cup in programma a settembre. E, considerando quello che ha passato negli ultimi mesi, è andata relativamente bene.
“Adesso mi sento di nuovo bene – ha aggiunto – Ho camminato con le stampelle per due mesi e ho dovuto iniziato tutto nuovamente daccapo, praticamente sono stato obbligato a imparare a camminare di nuovo“. Perché un vero campione, d’altronde, non si arrende davanti a nulla. Figurarsi davanti ad un ginocchio che fa le bizze.