Criptovalute, così la guerra in Ucraina ha scosso il mercato e l’andamento dei Bitcoin: cosa sta succedendo e perché.
Non v’è dubbio sul fatto che la guerra in Ucraina abbia stravolto un bel po’ di equilibri. E non solo a livello politico. L’invasione russa ha avuto ripercussioni, capirete tra poco perché, anche sul mercato delle criptovalute. Gli effetti sono stati immediati e inequivocabili: il conflitto ha generato innumerevoli conseguenze, quindi, anche su questo fronte.
In un primo momento, Bitcoin ed Ethereum avevano accusato un ribasso. Eppure, la situazione è cambiata repentinamente dopo appena poche ore, facendo registrare dei rialzi considerevoli e dei picchi ai quali quasi stenterete a credere. Sul fronte, soprattutto, di Bitcoin e di Ethereum.
Le due criptovalute sono cresciute del 10% circa, salendo rispettivamente a quota 44mila dollari e 3mila dollari. Gli stanno facendo seguito altre due monete, Dogecoin e Cardano, che anche se un po’ più a rilento stanno comunque seguendo lo stesso identico trend.
Criptovalute, Bitcoin vola: ecco perché
Cerchiamo di capire, ora, cosa abbia generato un tale aumento. Secondo la rivista settimanale statunitense Bloomberg, l’improvviso rally delle ultime ore affonderebbe le sue radici del fatto che l’Ue e i paesi della Nato hanno deciso di escludere le banche russe dal sistema Swift.
Le sanzioni annunciate avrebbero fatto precipitare le quotazioni del rublo e indotto i russi, di conseguenza, ad intraprendere la strada alternativa delle criptovalute. E questo perché le transazioni virtuali, come noto, non si rintracciano facilmente tanto quanto quelle effettuate in contanti. E sono anche più difficili da rintracciare.
Non è da escludere tuttavia che la situazione possa ulteriormente cambiare. Il vice primo ministro dell’Ucraina Mykhailo Fedorov ha difatti chiesto, tramite un appello su Twitter, che gli exchange di criptovalute blocchino gli indirizzi degli utenti russi. Nelle prossime ore, quindi, potrebbe succedere di tutto.