Berrettini e Sinner tremano. Ecco cosa sta mettendo a dura prova i nervi dei due campioni italiani e cosa potrebbe succedere.
Chi ha la vista lunga se n’è accorto subito, che Carlos Alcaraz aveva tutte le carte in regola per diventare un grande. E lui, passo dopo passo, non ha fatto altro che confermare le ipotesi iniziali. Un grande lo è già diventato, ma la cosa più incredibile di tutte è che questo è solo l’inizio.
È poco più che maggiorenne e ha già vinto un Atp 500: quello di Rio de Janeiro, che si è concluso ieri. Ma non solo. Ha battuto anche un altro record. È il tennista più giovane ad essere entrato a far parte della top 20 del ranking Atp. C’è riuscito a 18 anni e 9 mesi, facendo un pelino meglio addirittura di Rafael Nadal, che ci arrivò quando aveva 18 anni e 10 mesi.
Un talento precoce, certo, che si è appena affacciato sulla scena del tennis mondiale ma che, è evidente, è già destinato a grandi – anzi, grandissime – cose. Ed è per questo motivo che i Maestri stanno comprensibilmente tremando. Ne hanno ben donde, visto che il genio spagnolo gli sta alle calcagna.
Leggi anche: Berrettini e quella cena top secret: tradito da un video
Berrettini e Sinner, occhio ad Alcaraz: è “pericoloso”
Matteo Berrettini e Jannik Sinner in primis dovranno stare ben attenti a Carlos Alcaraz. Il tennista romano lo ha già affrontato più volte, spuntandola solo nel grandioso match, durato oltre quattro ore, degli Australian Open. Qualche giorno fa ha invece subito la sua furia, proprio in quel di Rio, ed è caduto vittima della sua implacabile sete di successo.
Anche l’altoatesino ha già avuto modo di “assaggiare” l’incredibile dinamicità e versatilità di questo prodigio tutto spagnolo. E pure lui ha sperimentato sulla sua pelle, perdendo il confronto, quanto fatali possano essere i colpi di questo giovanotto che sta facendo mangiare la polvere anche ai più grandi.
La sua corsa è solo all’inizio. E se ha già raggiunto certi livelli ad appena diciott’anni, chissà quante altre cose potrà fare man mano che maturerà e consoliderà il suo modo di giocare. Lui, dal canto suo, ha le idee chiarissime. “Sono un ragazzo che sogna in grande – ha detto a margine della vittoria – e vorrei poter vincere medaglie olimpiche e titoli del Grande Slam”.