Berrettini, ecco cosa ha ammesso il tennista romano in un’intervista: le sue dichiarazioni hanno lasciato tutti di stucco.
Non gli pareva vero di essere lì. A Sanremo. Dietro le quinte di quel Festival che per oltre vent’anni aveva seguito da casa. E c’è un messaggio, che ha mandato alla sua mamma e al papà un attimo prima di salire sul palcoscenico, che la dice lunga sulla sua genuinità e su quanto sia grato per tutto quello che il destino ha voluto riservargli.
“Ma vi rendete conto di cosa ci sta succedendo?” ha scritto Matteo Berrettini, incredulo, in attesa che Amadeus annunciasse il suo nome. Ed è questo che piace del tennista romano: che sia rimasto ben ancorato coi piedi per terra sebbene la sua presenza sia acclamata in ogni dove. In barba agli incredibili traguardi che ha raggiunto negli ultimi tempi.
Ha fatto la gavetta. Tanta gavetta. Saltava di torneo in torneo, con la famiglia al seguito, per farsi le spalle e forgiare il suo fisico. C’è riuscito. Ma poi è andato ben oltre. Poi è diventato un campione. E sebbene oggi sia consapevole del suo status, ce n’è voluto per abituarsi all’idea.
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Berrettini, l’aneddoto sul passato è da non credere
In un’intervista rilasciata al settimanale “Oggi”, Matteo Berrettini ha raccontato un aneddoto inedito che riguarda il suo passato. Un episodio che risale al 2018 e che ci svela, nel caso ce ne fosse bisogno, quanta umiltà si celi dietro quell’omone alto 1 metro e 96 centimetri, tutto muscoli e rovesci.
“Nel 2018 – ha rivelato – sgranai gli occhi quando vidi il bonifico per il terzo turno al Roland Garros. Centomila euro tutti insieme non li avevo mai visti. Quasi mi vergognai. C’è gente a cui servono anni per guadagnare quei soldi – ha aggiunto – io c’ero riuscito in due settimane, usando una racchetta”.
Un atleta diverso dal solito. Un atleta che ha stregato tutti non solo col suo mitico servizio bomba che viaggia a 220 km/h, ma che è entrato nel cuore degli italiani aprendosi una breccia dal nulla e senza neanche fare troppa fatica. Col suo garbo, con la sua educazione e con la gratitudine che non manca mai di riservare a chi lo segue con dedizione.