Sinner è già finito nel dimenticatoio. Ecco da chi e in che modo è stato sostituito, a gran sorpresa, il talento altoatesino.
C’era rimasto un “letto vuoto” a Bordighera. Ma non c’è voluto troppo tempo per trovare qualcuno che fosse disposto ad occuparlo. E così, Riccardo Piatti ha già un nuovo pupillo. Avrà pur perso il ragazzo dai polsi fatati, il suo Jannik Sinner, ma in qualche modo s’è già consolato.
Se l’altoatesino si è tuffato tra le braccia del nuovo coach Simone Vagnozzi, con il quale è in “luna di miele” a Dubai per la prima uscita ufficiale di coppia, il suo ex allenatore si è subito adoperato per trovare un altro tennista da plasmare e da portare in auge.
Beh, plasmare è una parola grossa: Ernests Gulbis, è lui il nuovo acquisto del Piatti Tennis Center, non è proprio un ragazzino. Ha 33 anni, 13 in più del talento di San Candido, per cui è già ben forgiato e strutturato. Solo che ha bisogno di una spintarella per ritrovare se stesso e per poter tornare a giocare ad alti livelli.
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Gulbis accalappia Piatti dopo la rottura con Sinner
Il progetto del ricco rampollo lettone, nato dall’amore tra il proprietario di una ditta di gasdotti nel Paese baltico e un’attrice piuttosto famosa, è meno ambizioso di quello di Sinner. Jannik puntava alla top ten: a lui basterebbe tornare fra i primi cento. Anche perché lui decimo lo è già stato.
Otto anni fa era in mezzo ai Maestri, ma qualche eccesso di troppo ha fatto di colpo precipitare la sua carriera. Un esempio su tutti: nel 2014 arrivò in semifinale al Roland Garros. Non passò il turno per colpa del “solito” Novak Djokovic e, per tutta risposta, se ne andò al casinò a dilapidare il mezzo milione di dollari appena ricevuto come prize money.
Un soggetto un po’ sui generis, insomma, quello che si è affidato a mister Piatti per risalire la china. Molto diverso da Jannik Sinner, sia a livello anagrafico che sotto il profilo delle caratteristiche personali e sportive. Il suo arrivo a Bordighera è atteso in pompa magna e resta un solo nodo da sciogliere a questo punto: porterà con sé il suo sottomarino – sì, ne ha uno – oppure no?