Berrettini svela in un’intervista le ragioni della sua scelta: ecco perché per il tennista romano sarà come giocare in casa.
Matteo Berrettini ha il fascino inconfondibile del ragazzo mediterraneo. Occhi e capelli scuri, carnagione ambrata, tratti decisi. Ma nelle sue vene non scorre solo sangue italiano. Il tennista romano deve la sua bellezza anche alle origini lontane di nonna Lucia.
La mamma di colei che gli ha dato la luce è nata in Brasile. Vive in Italia da 60 anni, ma la sua infanzia l’ha vissuta non troppo distante da Rio de Janeiro. Quella terra le è rimasta nel cuore e a sentir Matteo non c’è momento in cui lei non gli ricordi le sue origini. Quanto contino per lei, certo, ma anche che grande significato abbiano per lui.
Berrettini ha dunque un rapporto molto speciale con la città in cui domani esordirà nell’ambito del primo Atp 500 in cui ha deciso di partecipare in questa stagione. Un sentimento peraltro ricambiato, il suo. Il profilo Instagram del Rio Open posta di continuo foto e video del campione italiano, lasciando intendere che c’è un grande interesse nei confronti di questo partecipante.
Leggi anche: Ajla Tomljanovic spiffera il segreto di Berrettini: ora lo sanno tutti
Berrettini mezzo brasiliano: cosa gli riserverà Rio?
Ma in che modo questa influenza brasiliana ha condizionato la sua vita? “Mi hanno parlato in portoghese da quando avevo circa 3 anni – ha raccontato in un’intervista – quindi capisco la lingua. Sono venuto in Brasile per la prima volta quando avevo circa 10 mesi, ma è la prima volta che giocherò al Rio Open e farò questo tour”.
Già, è la prima volta. Ma la scelta di partecipare proprio a questo, tra i tanti Atp che si stanno disputando in giro per il mondo, non è stata affatto casuale. È figlia bensì della voglia di rendere omaggio a nonna Lucia e di riportarla nella terra di cui gli parla da che lui ha memoria.
Proprio a Rio nonna Lucia lo vedrà giocare per la prima volta dal vivo. Lì con Matteo c’è tutta la famiglia al completo, incluso il fratello Jacopo, al quale deve il fatto di essere arrivato così in alto nel mondo del tennis. E allora per lui sarà un po’ come giocare in casa. In tutti i sensi.