Sinner, mister Piatti “demolisce” il ragazzo di San Candido in un’intervista sui progetti futuri: ecco cosa ha detto del suo pupillo.
È davvero un peccato che il Covid abbia fermato la sua corsa. Jannik Sinner era in formissima ed eravamo tutti impazienti di rivederlo all’Atp di Rotterdam, che a questo punto inizierà pure in assenza di colui il quale aveva tutte le carte in regola per esserne protagonista indiscusso.
Poco male, in ogni caso. La stagione è ancora lunga e le occasioni per macinare punti e guadagnare trofei di certo non mancheranno. La programmazione del suo anno sportivo è fitta come non mai. L’obiettivo dell’altoatesino e del suo team è assai ambizioso e non potrà fermarsi neanche per un istante.
Il ragazzo di San Candido dovrà partecipare al maggior numero di tornei possibile, se vuole arrivare in alto. Ha già dimostrato di meritarselo, un posto tra i migliori al mondo, ma quella decima posizione non gli basta più. Lui vuole portarsi al livello degli inarrivabili e, perché no, ad un certo punto batterli pure.
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Sinner, dopo il Covid inizia il tour de force
Jannik Sinner è molto severo con se stesso, motivo per il quale non arretrerà di un millimetro fino a che non centrerà l’obiettivo che si è prefissato. Ha dalla sua anche un coach abbastanza “rigido”, Riccardo Piatti, che a quanto pare sembra ricordargli ogni giorno che adagiarsi sugli allori non è proprio opportuno. Non ora che può ambire ad ottenere risultati straordinari.
L’allenatore ha delineato i progetti futuri in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, lasciandosi andare a delle considerazioni piuttosto razionali sul futuro del suo pupillo. “Io lo Slam da coach lo voglio – ha detto – credo che sia giusto. Lo vuole anche Jannik, che è nei top 10 ma diciamocelo: ancora non ha fatto niente”.
Ed è proprio per questo motivo, ha fatto poi notare, che si è pensato di assoldare un supercoach che lo aiuti a fare sempre meglio. “Non escludo che nel futuro Jannik possa essere affiancato da un grande ex negli Slam – ha affermato ancora mister Piatti – Quando seguivo Raonic, per esempio, Moja si allenò con noi diverse settimane e Milos arrivò in finale a Wimbledon. Ci sarò sempre io al suo fianco, ma per migliorare è giusto aprirsi alle novità”.