Berrettini, le telecamere alla Rod Laver Arena hanno beccato un momento topico: il tennista romano ha fatto impazzire Elina Svitolina.
La testa. La forza. Il cuore. Matteo Berrettini c’ha messo tutto quello che poteva infilarci, nel calderone delle emozioni che hanno fatto da sfondo dal primo all’ultimo minuto alla gara contro Gael Monfils. Aspettarsi che fosse una partita facile sarebbe stato sciocco. E infatti, non lo è stata neanche un po’.
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Il tennista romano ha fatto soffrire i suoi tifosi forse ancor più di quanto non avesse fatto nell’ostico match contro Carlos Alcaraz. Qui c’era in ballo, d’altronde, qualcosa di ancor più grande: la semifinale degli Australian Open. La prima volta per lui. La prima volta per l’Italia.
La rimonta del francese ha spento l’entusiasmo nel giro di qualche minuto. Ma dovevamo saperlo che Matteo si sarebbe destato e che avrebbe picchiato duro. Che il suo sogno di brillare in uno Slam non se lo sarebbe fatto portare via così facilmente, men che meno da un avversario che aveva già più volte battuto.
Monfils-Berrettini, ecco come Elina Svitolina ha scaricato l’ansia
Svitolina’s stress ball ? #AusOpen pic.twitter.com/JP823B6oe1
— Tennis GIFs ?? (@tennis_gifs) January 25, 2022
Fatto sta che sono stati sfiorati livelli di tensione veramente molto alti, nel corso di questi splendidi quarti di finale. E ne sa qualcosa la moglie dello stesso Monfils, la tennista Elina Svitolina, che è stata più volte ripresa dalle telecamere in un atteggiamento assolutamente inequivocabile.
Matteo Berrettini l’ha fatta impazzire. Nel vero senso della parola. Lo dimostra il fatto che la numero 6 del ranking Wta non abbia potuto fare a meno, ad un certo punto della partita, di stringere compulsivamente una pallina antistress. Era il solo modo a sua disposizione, evidentemente, per scaricare l’ansia.
Poco ha potuto però quel povero gadget, contro la furia inarrestabile di un Berrettini affamato come non mai. E ci dispiace per Elina, che resta una grande campionessa al netto di ogni ironia, ma con un Matteo così in campo non c’è pallina antistress grande abbastanza da fare miracoli. Stavolta neanche una bambola vudù lo avrebbe fermato.