Berrettini e Sinner sono già leggenda: ecco cosa hanno detto l’uno dell’altro lasciando gli amanti del tennis senza parole.
Lo scorso anno, a Melbourne, una farfalla si è posata sul naso di Naomi Osaka. Qualche giorno dopo, la tennista ha vinto gli Australian Open. Oggi è successa la stessa cosa. Un lepidottero ha scelto di atterrare sul cappellino di Jannik Sinner nel momento stesso in cui l’altoatesino ha suggellato il suo accesso ai quarti di finale.
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Potrebbe trattarsi di una semplicissima coincidenza, o forse no. Gli italiani non possono che sperare che la storia si ripeta e che la farfalla abbia scelto, ancora una volta, il “predestinato”. Lui, dal canto suo, vuole crederci. E ne ha ben donde, considerata l’incredibile evoluzione di cui si è reso protagonista negli ultimi mesi.
E quando gli è stato fatto notare che la farfalla, guarda caso, simboleggia la crescita, il suo cuore s’è spalancato all’improvviso. In conferenza stampa ha lasciato che le parole fluissero come non mai. Stavolta non ha voluto assumerne il controllo, come aveva fatto in campo contro de Minaur qualche minuto prima. Stavolta ha smesso, anche solo per qualche istante, di essere il ragazzo riservatissimo che non ama parlare di sé e dei suoi sentimenti.
Sinner e le splendide parole per l’amico Berrettini
Le parole più belle ha voluto dedicarle all’amico che, a suo avviso, lo avrebbe aiutato a fare sempre meglio. Stiamo parlando di Matteo Berrettini, e questa è la storia di quella che tutti credevano essere una rivalità ma che, invece, altro non è che una bellissima amicizia che va al di là del ranking e di tutto il resto.
“Sono contento che siamo entrambi ai quarti – ha detto Sinner – perché lui è un’ottima persona. Ci siamo conosciuti meglio, mi piace il suo modo di fare, l’umiltà. È una persona normale, ed è importante. E non dimenticatevi di Bolelli e Fognini, che sono ancora qui nel doppio e sono troppo contento per loro”.
La buona notizia è che il sentimento di Jannik Sinner è ampiamente corrisposto. Qualche ora fa, anche lo stesso romano aveva speso delle bellissime parole per il collega altoatesino. “Credo che ci traineremo e ci aiuteremo l’un l’altro – aveva detto, “interrogato” sul ragazzo di San Candido – per raggiungere risultati sempre più importanti”. E con due campioni così ai quarti dello Slam l’Italia ha già vinto. Comunque vada.