Sinner, per Johnson non c’è stato niente da fare. E con questa vittoria l’altoatesino ha fatto il pieno di record e successi.
Non c’è altro modo di dirlo: contro Steve Johnson, Jannik Sinner ha dominato. Letteralmente. In maniera incontrastata. Al numero 104 del mondo non è rimasto altro da fare che prenderne atto, ammirare e arrendersi dinanzi a tanta scaltrezza, agilità, determinazione e preparazione.
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Per l’altoatesino è stata una passeggiata. Una passeggiata che, però, gli ha permesso di collezionare tre successi in un colpo solo. Il primo è l’aver conquistato l’accesso ai sedicesimi di finale, dopo due turni vinti senza fare troppa fatica e vissuti con la caparbietà che abbiamo scoperto appartenergli.
Ma non è finita qui. Il risultato di oggi non è stato utilissimo solo in ottica Australian Open. Battendo Johnson in appena tre set, Jannik Sinner ha portato a casa altre due conquiste eccellenti che contribuiscono a rafforzare la sua immagine. E la convinzione del pubblico che questo ragazzo sia destinato a fare grandi cose.
Sinner per la prima volta al terzo turno di uno Slam
Il trionfo al secondo turno degli Open è valso molto di più. In primo luogo perché è la prima volta in assoluto che Sinner accede al terzo turno di uno Slam. E c’è riuscito, oltretutto, senza mai perdere il servizio, cosa assai rara anche per i tennisti di livello più alto.
Ma Jannik ha battuto un altro record, lottando contro Johnson. Come fa notare su Twitter il giornalista di SuperTennis Giorgio Spalluto, è per lui “il successo più rapido in un match al meglio dei cinque set”. C’ha messo solo un’ora e quarantuno minuti, per liquidare il suo avversario e tornarsene negli spogliatoi.