Berrettini non si trattiene più: “Vado via di testa”

Berrettini si sfoga durante un’intervista: ecco qual è l’opinione del tennista romano a proposito di una certa questione delicatissima.

Come tutti i campioni, Matteo Berrettini ha dovuto tagliare il cordone ch’era poco più che un adolescente. Il suo accento romano è spiccato ed è rimasto pressoché intatto, ma la verità è che la città in cui ha visto i Natali l’ha lasciata molto tempo fa. Non vive più all’ombra del Colosseo da un pezzo, ormai.

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C’è da dire anche che il numero 7 del mondo non è un capitolino “tradizionale”. Basti dire che non tifa né per la Lupa e né per le Aquile. Il suo cuore è viola da sempre e non esiste altra fede per lui all’infuori di quella che lo lega in maniera indissolubile alla Fiorentina, la sua squadra del cuore.

Ad ogni modo, torna nella Capitale non appena gli è possibile. Lì ci sono mamma e papà, d’altronde, e anche Jacopo, suo fratello, al quale è legatissimo. Eppure, per quanto tenga alle sue origini, c’è qualcosa che proprio non gli va a genio, della città in cui ha vissuto fino a che non ha iniziato a fare sul serio col tennis.

Berrettini, perché la sua Roma lo ha deluso

Berrettini
©Getty Images

Le parole che ha scelto per parlare di essa, durante un’intervista con Vanity Fair, non lasciano spazio a molte interpretazioni. Sono piuttosto schiette e, soprattutto, tradiscono una delusione che è comunque comprensibile.

“Roma è bella, anzi di più – ha detto Berrettini – ma non mi manca, spesso non la riconosco, è una città che si è lasciata troppo andare, e io se vedo cartacce per strada, vado via di testa. L’immondizia sulla strada del mare non è colpa del sindaco, ma di chi la butta”.

Tolto questo, la sua Roma, e ci mancherebbe pure, ce l’ha nel cuore. E anche se ama vivere in Florida, guai a tradire la cucina italiana. Sarebbe un sacrilegio. La spazzatura per la strada può anche non andargli a genio, ma la grigia e la cacio e pepe quelle sì, che lo rendono orgoglioso di essere romano.

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