Giorgia Rossi si lascia sopraffare dalla nostalgia: ecco cosa ha raccontato la giornalista di Dazn in queste ore.
Su Dazn è così, tutta d’un pezzo. Seria e discreta, precisa e professionale. Il lavoro a bordo campo, d’altra parte, non le permette di dare libero sfogo alla sua personalità. È solo quando si siede alla scrivania e comincia a scrivere che salta fuori la vera Giorgia Rossi. Quella che, sicuramente, tutti vorrebbero conoscere.
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La giornalista romana non lavora solo per Dazn. Collabora da qualche tempo anche con Wagz, un magazine tutto al femminile di cui lei è la punta di diamante. E ha colpito molto i lettori quello che la bella Giorgia ha scritto, nelle ultime ore, a proposito di un tema che sta a cuore a molti.
Anzi, ne ha toccati tanti, per la verità. Avrebbe voluto scrivere un articolo divertente, dice nel testo, sulla sua assoluta incapacità di addobbare l’albero e di vestire la sua casa a festa in occasione delle festività natalizie. Ma, alla fine, è andata a parare da tutt’altra parte. Il che non ci è dispiaciuto affatto.
Giorgia Rossi si sdoppia in occasione del Natale
L’ultimo articolo di Giorgia Rossi per Wagz ha il sapore della malinconia. Racconta che anche quest’anno, per ovvie ragioni lavorative, sarà costretta a sdoppiarsi e a trascorrere la vigilia a Milano, dove abiti, per poi tornare a Roma dalla sua famiglia il 25 dicembre.
“Non sono mai stata una grande amante del Natale – scrive – ma sono un’amante del tempo trascorso con le persone che amiamo, soprattutto quando, come nel mio caso, viviamo in un’altra città rispetto a quella in cui siamo nati e siamo spesso fuori per lavoro”. Ma non è questo ad immalinconirla. Alla lontananza dovrebbe ormai essersi abituata, la bella Giorgia.
A impensierirla è più che altro il fatto che sarà il secondo Natale che, per forza di cose, dovremo condividere con la pandemia e con tutto quelle che ne deriva. “È una situazione pesante” dice in merito. E, nel ricordarlo, ne approfitta per lanciare un messaggio importantissimo, ricordando a tutti l’importanza di festeggiare in sicurezza con vaccini, tamponi e rispetto delle regole. Nella speranza, ovviamente, che tra 12 mesi tutto questo sia solo un brutto ricordo.
