Diletta Leotta, la tv in streaming per cui lavora ha annunciato una grossa novità agli abbonati: ecco di cosa si tratta.
Prima era solo una voce. Ora, invece, è ufficiale. Quello che gli abbonati tanto temevano, ma che era stato in un primo momento scongiurato onde evitare che le polemiche già innescate potessero degenerare ulteriormente, sarà presto realtà. Non sarà più possibile, a partire dall’anno nuovo, condividere l’abbonamento a Dazn.
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Le limitazioni che la piattaforma si accinge ad imporre proibiranno agli utenti di sfruttarlo su due reti differenti. Che ci si trovi nello stesso appartamento, o in due città distinte, non farà alcuna differenza. Due persone non potranno usare lo stesso account e questo è quanto.
Cosa succederà, dunque, alla tv in streaming che ha consacrato Diletta Leotta come volto del calcio italiano? Gli scenari non sono ancora chiari, ma appare abbastanza scontato che gli abbonamenti debbano essere rivisti e rivisitati in maniera tale da incentivarne un uso “corretto”.
Diletta Leotta, Dazn dice basta alle doppie utenze
L’ipotesi più plausibile è che anche i costi stessi dell’abbonamento saranno presto soggetti a variazioni. Qualcuno teorizza prezzi un po’ più abbordabili, ma la verità è che non è assolutamente detto che la piattaforma decida di cambiare le tariffe in meglio per promuovere gli abbonamenti.
Lo chief revenue officer Europe e Ceo per l’Italia e la Spagna di Dazn, Veronica Diquattro, ha fatto sapere che l’azienda intenderebbe proporre degli abbonamenti modulabili. Potrebbe trattarsi di pacchetti a misura di famiglia, come ha riferito a Milano Finanza, in un’ottica di flessibilità. Di personalizzazione totale del proprio abbonamento, in parole povere.
Ma, dicevamo, non c’è ancora nulla di certo. La sola cosa sicura è che la tv in streaming non ha più alcuna intenzione di consentire questo “giochetto”. “Le nostre condizioni di servizio – ha detto ancora la Diquattro – stabiliscono chiaramente che l’abbonamento è personale e non cedibile, la concurrency consente di vedere contenuti in contemporanea su più dispositivi. Dal nostro monitoraggio abbiamo invece riscontrato che la funzionalità è sfruttata in modo scorretto da utenti che mettono in vendita una delle due utenze”.