Sinner, finisce in frantumi il sogno di vincere la Coppa Davis. Ma le parole di Pietrangelo sono un balsamo per le sue ferite.
C’era anche una vecchia gloria del tennis, tra i tantissimi spettatori che hanno affollato il Pala Alpitour di Torino per godersi in diretta le gesta degli azzurri in Coppa Davis. Qualcuno che non ha apprezzato le nuove regole del torneo, tanto da aver mosso critiche pesantissime all’organizzazione. Ma che, al contrario, è rimasto piacevolmente stupito da un atleta.
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L’ex tennista di cui parliamo è Nicola Pietrangeli, che nel suo sport è considerato il migliore italiano di sempre. Eppure, a sentir lui, c’è un certo giocatore che potrebbe addirittura superarlo, tanto ne è rimasto estasiato ammirandolo dalle tribune nel corso delle Finals e della Davis Cup.
Ha speso parole bellissime, infatti, per Jannik Sinner, colui il quale nell’ultimo mese si è reso protagonista di imprese incredibili che hanno lasciato tutti di stucco. Anche ieri sera è stato fenomenale, ma la sconfitta al doppio ha purtroppo causato l’eliminazione della nazionale azzurra a un passo dalle semifinali.
Sinner “strega” Pietrangeli: quanti elogi per Jannik
Quanto Pietrangeli stimi il ragazzo altoatesino lo si intuisce dalle parole estrapolate dall’intervista che ha rilasciato, qualche ora fa, ad Ubitennis. Lasciando intuire che, a suo avviso, questo non è che l’inizio. Che il campione di San Candido sia destinato a cose ben più grandi.
“L’ho detto ad inizio anno che Sinner sarebbe arrivato trai primi 10 del mondo – ha detto l’ex tennista – L’anno prossimo non sarei sorpreso di trovarlo almeno trai primi cinque. Non basta guardarlo, bisogna sentire il rumore che la palla fa sulla sua racchetta, è diverso da tutti gli altri. Questo ragazzo può battere chiunque – ha aggiunto – Djokovic compreso“.
Poco ha invece gradito, dicevamo, la nuova formula della Coppa Davis, tutta concentrata in una manciata di giorni. “A me fa proprio schifo, è vergognosa, il signor Dwight Davis si sta girando nella tomba. Veramente, è diventata la Coppa del nonno, più di così non posso dire. Prima bastava guardare come altri componenti delle squadre accoglievano il compagno dopo le vittorie, facevano delle feste. Ora non c’è più atmosfera – ha concluso Pietrangeli – si gioca solo per i soldi”.