Berrettini, arriva la notizia più attesa dai tifosi italiani: ecco quando il tennista romano potrà ricominciare a giocare.
C’era un ospite d’onore, sabato, mentre la nazionale italiana giocava contro quella colombiana, tra gli spalti del Pala Alpitour. Si tratta di Vincenzo Santopadre, che gli amanti del tennis sanno bene essere l’allenatore e il principale punto di riferimento di Matteo Berrettini, grande assente di questa Coppa Davis.
Leggi anche: Coppa Davis, Italia con il lutto al braccio contro la Croazia
Intervistato al termine del match da Ubitennis, ha finalmente deciso di giocare a carte scoperte. E di rispondere, dunque, al quesito che migliaia di italiani si stanno ponendo da quando il campione romano ha lasciato in lacrime, per il dolore ma non solo, il campo dell’impianto torinese.
Si è parlato, inevitabilmente, dell’infortunio di Berrettini durante la prima gara delle Nitto Atp Finals 2021. E Santopadre ha confermato un’indiscrezione sulla quale sembrava vigere ancora il massimo riserbo. Una notizia che, ne siamo certi, risolleverà il morale di tutti i suoi sostenitori.
Santopadre: “Berrettini in campo a gennaio”
“Sta meglio – ha dichiarato Santopadre a Ubitennis, parlando di Matteo – per fortuna la lesione che temevamo non c’è“. E già questa è di per sé una splendida notizia, considerando che si era temuto che l’infortunio fosse grave e che lo avrebbe costretto, quindi, a stare a riposo molto a lungo.
Invece no. Il suo coach ha rivelato che molto presto potremo finalmente rivedere Berrettini alle prese con dritti e rovesci. “Penso che in tempi relativamente rapidi possa essere in campo – ha detto – e sicuramente lo rivedremo a gennaio. Tra una settimana, 10 giorni potrà riprendere ad allenarsi”.
Infine, un passaggio sulle cause dell’infortunio. Che non sarebbero solo “fisiche”, a sentire l’allenatore. “Matteo è un giocatore possente, ha un motore grosso essendo un giocatore molto potente, ma credo non sia solo questione di fisico, in questo specifico caso a Torino c’era anche una tensione particolare che ti fa giocare un pochino meno rilassato e quindi credo ci siano stati una molteplicità di fattori che hanno influito”.