Cashback, cambia il nome ma non la sostanza: rimborsi anche nel 2022

Il Cashback ha finalmente un erede. Ecco la misura che permetterà di ottenere rimborsi anche nel corso del 2022.

I pentastellati c’hanno provato fino alla fine e con tutte le loro forze, ma Mario Draghi è stato irremovibile. O così, almeno, sembrava. Già, perché sarà pur vero che non ha voluto riconfermare per il 2022 l’iniziativa del Cashback di Stato, ma è altrettanto vero che nella nuova manovra c’è qualcosa che lo ricorda prepotentemente.

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Non si chiamerà più Cashback, certo, ma la sostanza della misura che è apparsa in queste ore nella bozza della Legge di bilancio 2022 è fondamentalmente la stessa. Tanto che lui stesso ne parla come se fosse la legittima erede del sistema di rimborsi che ha arricchito gli italiani nel primo semestre dell’anno ormai volto al termine.

Sarà l’attesissimo bonus bancomat, prorogato per l’anno che sta per iniziare, a prendere il posto del programma introdotto, a suo tempo, dall’ex premier Conte. E avrà in linea di massima lo stesso identico obiettivo: quello di incentivare i pagamenti elettronici e di scoraggiare, di contro, l’uso dei contanti e l’evasione fiscale.

L’erede del Cashback è il bonus bancomat

Cashback
©Getty Images

Iniziamo col dire che il bonus bancomat non si rivolge ai consumatori. Non in maniera diretta, quanto meno. È destinato bensì agli esercenti in possesso di partita Iva, che potranno così beneficiare di un contributo piuttosto cospicuo nel caso in cui intendessero acquistare un Pos, un registratore di cassa smart o un altro dispositivo simile.

Grazie al bonus bancomat, l’importo speso per l’acquisto di tali dispositivi sarà detratto dalle tasse che l’esercente deve allo Stato. Qual è il beneficio per i consumatori? Semplice: grazie a questa misura aumenterà sensibilmente il numero di attività commerciali in cui si potrà pagare elettronicamente.

Il tetto massimo di rimborso varia in base al fatturato annuo e alla tipologia di apparecchio che si acquista o si noleggia. Si va da un minimo di 160 ad un massimo di 480 euro, somme che rendono ancor più appetibile la misura pensata da Draghi in sostituzione del Cashback.

 

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