Giorgia Rossi, dal sorriso all’amarezza: ecco perché e in che modo la giornalista ha voluto affrontare il tema più ostico di sempre.
Si è svegliata con un sorriso a trentadue denti, oggi, la bellissima Giorgia Rossi. Visibilmente entusiasta del suo lavoro e dell’opportunità che la collaborazione con Dazn le sta dando di crescere professionalmente. Ma c’è molto altro, e non solo il calcio per il quale pure nutre una passione immensa, nel suo mondo meraviglioso.
Leggi anche: Monica Bertini, lo scherzo prima della diretta è tutto da ridere
La giornalista della tv in streaming, che stamattina ha rivelato su Instagram quanto le sia piaciuto raccontare l’intensissimo match tra Inter e Napoli, è una donna molto impegnata. Lo è su più fronti, tant’è che porta avanti, spesso e volentieri, battaglie volte a rivendicare il ruolo della donna nella società.
La battaglia che ha deciso di intraprendere in questo lunedì novembrino è molto delicata. Ma lei ha saputo affrontare il tema, decisamente ostico, con la delicatezza che le è sempre appartenuta. E lo ha fatto scrivendone su Wagz, il magazine con il quale collabora da qualche mese a questa parte.
Giorgia Rossi sospesa tra rabbia e coraggio
Parla di violenze, nella sua lucidissima analisi, scritta in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre. Lo fa con una rabbia che sembra quasi fuoriuscire da ogni singola parola, evidentemente atterrita dai dati, sempre più allarmanti, relativi al fenomeno.
Il messaggio che lancia Giorgia Rossi è importantissimo. Soprattutto se si considera che vanta, sui social network, un seguito di quasi mezzo milione di follower. Una voce autorevolissima, dunque, la sua, perfetta per parlare di questo argomento tanto delicato.
“Denunciare è complicato – scrive – Spesso le donne non vengono ritenute attendibili, tornare a vivere è complicatissimo. Ma bisogna farlo. E bisogna lavorare, tanto. Sulle donne, certamente, per dar loro il coraggio di ribellarsi. Ma anche, se non soprattutto, sugli uomini. Quelli di oggi e quelli di domani. La salvezza – conclude la giornalista – nasce da lì. Ogni giorno, ogni momento. Non una di meno. Mai”.