Berrettini si sbottona e racconta un dettaglio della sua carriera di cui nessuno era a conoscenza: ecco cosa ha rivelato ai fan.
Poco importa che abbia calcato alcuni dei campi più prestigiosi al mondo. Matteo Berrettini è comunque rimasto coi piedi per terra, indipendentemente dalla posizione – seppur notevole – che occupa nella Race. Non ha mai dato l’impressione di essersi montato la testa. E le sue parole, in effetti, sembrano confermarlo.
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Mancano due giorni soltanto al suo esordio alle Nitto Atp Finals 2021. Il tennista romano è arrivato a Torino prima di tutti, impaziente di visitare il Pala Alpitour e di testare in prima persona il campo in cui sarà chiamato ad affrontare altri sette giganti del tennis internazionale.
Prima di battersi nell’arena piemontese, però, ha voluto sbottonarsi un po’. E lo ha fatto rilasciando una lunga intervista al Corriere della Sera, all’interno della quale ha risposto a parecchi interrogativi e fatto luce su altrettanti aspetti del suo carattere ancora poco chiari al grande pubblico.
Berrettini: “Così sono diventato il numero 7 del mondo”
Ha svelato, tra le altre cose, uno dei segreti del suo incredibile successo. Che non è solo il durissimo allenamento al quale si sottopone costantemente, nel tentativo di migliorare sempre più i suoi colpi. Quanto, piuttosto, qualcosa che riguarda Matteo come persone, più che come campione.
«Scavarmi dentro è una mia specialità – ha raccontato – Scavandomi dentro sono diventato, partendo da zero, numero 7 del mondo. È così che trovo le motivazioni extra per fare un passo in più, migliorarmi, crescere. Ci credo veramente: prima o poi voglio alzare la coppa del primo posto di uno Slam, non del secondo».
E a scavarsi dentro glielo ha insegnato il suo mental coach, Stefano Massari: “Ha scoperto la mia anima prima di me – dice ancora il tennista romano, fidanzato con l’atleta Ajla Tomljanovic – ma pian piano ci sto arrivando anch’io. Oltre ai dritti e ai rovesci, metto in campo chi sono. La vita vera è fuori dal tennis”.