Tokyo 2020, cala il sipario sulle Olimpiadi giapponesi. E, a quanto pare, anche sull’amicizia tra due campioni dell’atletica italiana…
Il sipario è ormai ufficialmente calato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020. E non v’è dubbio sul fatto che i Giochi di quest’anno ci abbiano regalato emozioni indescrivibili, che sono andate a sommarsi a quelle provate quando l’Italia ha alzato la Coppa degli Europei. Un’estate indimenticabile, insomma.
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E lo sa bene Marcell Jacobs, che si appresta a far ritorno nel Bel Paese non con una, ma con mille consapevolezze in più. Forse non se lo aspettava di vincere quell’oro ai 100 metri. Ci sperava, magari, ma non poteva immaginarlo. Tutti pensavano che l’astro nascente dell’atletica italiana fosse Filippo Tortu, al massimo.
Chi ha seguito le Olimpiadi sa che le cose non sono andate esattamente così. E si sarà accorto anche che tra i due campioni dell’atletica del Bel Paese sembra esserci un po’ di maretta. Qualcosa deve essersi incrinato, laggiù in Giappone, e a confermarlo è stato proprio lo stesso Jacobs.
L’intervista che ha rilasciato nelle scorse ore alla Gazzetta dello sport ha svelato un po’ di “altarini”. Tra Marcell e Filippo c’è sempre stato un certo feeling. Feeling che sportivamente parlando c’è ancora, visto che i due, insieme, hanno trionfato anche alla 4×100. La loro amicizia, invece, sembra avere risentito di questo oro che s’è messo in mezzo.
«I ruoli si sono invertiti, ora tiro io – ha “confessato Jacobs – Nel passaggio può darsi che qualcosa abbia incrinato la fiducia reciproca. Un saluto mancato, un complimento non fatto. Ma conosco bene Filippo, lo stimo e so che certe cose non arrivano direttamente da lui. E dopo quello che ha fatto in finale…».
Tortu non si sarebbe neanche complimentato con Marcell, dopo la vittoria. Il che è apparso molto strano. Che tra i due qualcosa non andasse lo aveva intuito anche Giampiero Galeazzi, che in un’intervista al Corriere dello Sport, da attento cronista, aveva detto questo: «L’immagine più bella dei Giochi è la corsa in ottava corsia di Filippo Tortu. Lui lì era al bivio della sua storia di atleta: se perdeva era la fine per lui. Ha vinto contro tutti, ha vinto pure contro Jacobs… Jacobs l’aveva cancellato, l’aveva sportivamente ammazzato. E mi sa che tra i due c’è pure un po’ di freddo, non si prendono tanto. L’ho capito dalle interviste dopo l’oro. Filippo era un po’ sulle sue quando gli chiedevano di Jacobs…»
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