Chievo, gli scenari possibili dopo il ricorso al Tar del Lazio

Si avvicina all’ultimo atto la battaglia tra il Chievo e la Figc, supportata da Coni e Cosenza. Sarà il Tar del Lazio a scrivere la parola fine alla vicenda.

Diciamolo subito: le speranze di vedere il Chievo in Serie B sono pari quasi a zero. La resistenza che però il patron Campedelli sta mostrando nei confronti della Figc è strenua ed ha dilatato i tempi. Siamo infatti in presenza già di un unicum: la mancata ratifica della riammissione del Cosenza tra i cadetti nonostante la bocciatura del Coni ai danni dei clivensi. Mai visto un Consiglio Federale non dare seguito e applicazione ad una bocciatura derivante dall’ultimo grado di giudizio dello sport. Gabriele Gravina e i due presidenti delle leghe interessate (Balata e Ghirelli) hanno avuto mandato di dirimere la questione. Lo faranno una volta che parlerà il Tar del Lazio.

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Chievo, ricorso al Tar

Perché il Tar? Perché l’avvocato Mattarella, figlio del Presidente della Repubblica, ricevute le motivazioni del Collegio di Garanzia ha tentato la strada del tribunale amministrativo. E’ notizia di ieri, inoltre, che sia la Figc che il Coni si sono immediatamente costituiti per difendere la propria autonomia. Il Chievo ha chiesto l’adozione di una misura cautelare monocratica. Ha, in parole povere, evidenziato al Tar di non poter attendere l’udienza camerale nella quale si entrerà nel merito. Da Verona spingono per l’applicazione di una misura cautelare monocratica inaudita altera parte. Significa che a stretto giro, sicuramente non più tardi di lunedì, il Tar sarebbe tenuto a vagliare il reclamo ed emettere, nel caso, un decreto monocratico inappellabile. E’ la sospensiva tanto temuta dalla federazione.

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La famosa sospensiva

I tempi tecnici per fissare con urgenza un’udienza sono almeno di circa 20 giorni. Ciò significherebbe due cose: rinviare le prime giornate del campionato o agire di conseguenza senza attendere i pronunciamenti postumi. Qualora il Tar, invece, rigettasse l’istanza del Chievo, fisserebbe semplicemente l’udienza. In tale caso, ne vien da sé, la questione sportiva sarebbe archiviata e il Cosenza tornerebbe in Serie B.

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