Sale gioco, scommesse, bingo e casinò, ufficiale: doppia multa senza green pass

Sale gioco, scommesse, bingo e casinò: adesso è ufficiale. Doppia multa se sprovvisti di green pass. Ecco i dettagli 

Adesso è ufficiale. Cambiano le regole per tutte le attività di sale gioco, sale scommesse, bingo e casinò. Dal 6 agosto, si entra solo ed esclusivamente con il green pass. L’ingresso infatti “è consentito in zona bianca esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19“. Questo si legge nel decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale sull’utilizzo della certificazione verde. Che sarà data, ricordiamo, già dopo la prima dose di vaccino. Ovviamente sarà possibile entrare all’interno delle sale anche mostrando un certificato di negatività al coronavirus con un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.

“I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni” si legge ancora.

LEGGI ANCHE: Siviglia-PSG, amichevole: probabili formazioni, pronostici

LEGGI ANCHE: Germania-Costa d’Avorio, Giochi Olimpici: formazioni, pronostici, streaming

Sale gioco, ecco cosa succede in caso di violazione

Sale scommesse
©️Getty Images

Rischiano grosso sia i gestori che gli utenti. Infatti qualora un controllo verificasse che non sia stato richiesto il green pass oppure che chi si trovi all’interno ne sia sprovvisto, si può incorrere in una sanzione “pecuniaria da 400 a 1000 euro, sia a carico dell’esercente, sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni“.

Ovviamente in zona gialla, così come succedeva già prima, le sale gioco tornerebbero a essere chiuse al pubblico e non si potrebbe scommettere all’interno. Una situazione che quindi, dopo più di un anno, rischia di tornare sempre come all’inizio. I criteri comunque, per cambiare fascia di rischio, sono cambiati. Non si guarda più ai contagi ma alla percentuale di posti ospedalieri occupati. 

Gestione cookie