La Salernitana è letteralmente appesa ad un filo dopo il no della Figc al Trust presentato da Lotito e Mezzaroma. Gli scenari in caso di esclusione.
La Salernitana e i suoi tifosi vivono ore angoscianti. Il trust presentato da Lotito e Mezzaroma è stato reputato non sufficientemente ermetico. In sostanza, così come è non va bene e non garantisce l’iscrizione al campionato di Serie A. Ieri pomeriggio la Figc ha gelato un’intera provincia che intanto si sta rifacendo il trucco per partecipare al ballo più ambito del calcio italiano. Ha fornito ai vecchi proprietari una nuova deadline: sabto 3 luglio alle ore 20. Se entro questa data non saranno apportate tutte le correzioni, i granata sarebbero out. La domanda che molti si pongono è: qualora avvenisse, da dove ripartirebbero?
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Il futuro della Salernitana
Non è semplice fornire una risposta, anche perché il caso in questione è un unicum. Non c’è infatti giurisprudenza che possa aiutare a fare luce. Tuttavia, la Salernitana dovrebbe ripartire dalla Serie D con una nuova proprietà. Almeno, questo è quanto sostengono le NOIF. Per l’esattezza il comma 10 dell’articolo 52, modificato appena due anni fa, il 2 aprile del 2019. In caso di mancata iscrizione, pertanto, Gravina «potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero». In sostanza sarebbe un dramma sportivo senza precedenti, che scarterebbe a priori anche l’ipotesi di un ritorno in Serie B. Questo perché se i campani non sono idonei per la A, non lo sarebbero neppure al piano di sotto.
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Questione ripescaggi
A seguire da vicino la vicenda della Salernitana, ci sono due club in particolare. Si tratta del Benevento e del Cosenza. I giallorossi ambiscono a tornare in Serie A dalla porta secondaria. I rossoblù calabresi, invece, in Serie B dopo una meritata retrocessione. I legali dei due club stanno seguendo passo dopo passo la situazione, monitorando con attenzione ogni mossa. Per Lotito e Mezzaroma è una corsa contro il tempo, non possono sgarrare di una virgola, la Figc li fulminerebbe nell’immediato. Per il patron della Lazio, inoltre, la vicenda rischierebbe di intaccare gli interessi del sodalizio capitolino. Ma questa è un’altra storia.