Tour de France, altra giornata di lacrime | Il pianto al traguardo

Tour de France, altra giornata di lacrime. Sono quelle del vincitore di tappa, che al traguardo non riesce a contenere l’emozione

Per capire cosa sia il Tour de France per i corridori basta guardare le lacrime all’arrivo. Quelle di chi vince. Quelle di chi si rende conto di aver fatto qualcosa di straordinario. Dopo Van der Poel, che nella vittoria di due giorni fa ha anche conquistato la maglia gialla, e che ha dedicato al nonno tutto quello che è riuscito a fare, oggi quelle di Mark Cavendish.

Non vinceva in Francia da 5 anni il corridore 36enne che sembrava finito. Poi il ritorno all’inizio dell’anno con la maglia della Decueninck-Quick Step, ripartendo dalle corse minori. L’umiltà non gli è mai mancata. E oggi viene ripagato con il trentunesimo successo della sua carriera. Forse il più bello. Per come è arrivato.

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Tour de France, le lacrime di Cavendish

Sì, sicuramente più bello. Anche diverso da quello del Mondiale del 2011. Cavendish oggi ha dimostrato di essere ancora uno dei più forti velocisti del Mondo. Ripreso ai 200 metri dal traguardo Van Moer, che stava riuscendo in qualcosa di straordinario, il britannico ci hanno messo tutto quello che aveva per riuscire nell’impresa. E ce l’ha fatta. La sua commozione, irrefrenabile, e che potete ammirare sotto, dà l’idea della grande vittoria. Ecco, il Tour de France, è anche questo. Un’esplosione di gioia e di emozioni. Poche corse al Mondo riescono a fare questo.

 

In maglia gialla, comunque, rimane Van der Poel. Domani ci sarà la prima cronometro. Ventisette chilometri. Che potrebbero sicuramente stravolgere la classifica generale. Il Tour entra nel vivo. E finalmente, oggi, non ci sono state cadute. Ma le emozioni, quelle, non sono mai mancate. Nemmeno in questa giornata. Ancora di lacrime. Di gioia, però.

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