Cashback cancellato con un colpo di spugna dal governo Draghi. Milioni di italiani ora temono per il tesoretto accumulato nel primo semestre.
La notizia era nell’aria già da un po’. Ma, alla fine, veniva sempre smentita, in un modo o nell’altro. Tant’è che, seppur tra innumerevoli problemi, e non certo senza difficoltà, l’iniziativa è sempre andata avanti. Checché ne pensassero gli scettici e i partiti che non l’avevano mai effettivamente appoggiata e che poco credevano tanto nella sua sostenibilità quanto nella sua utilità.
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Ora, invece, è ufficiale. Il programma che, a partire dallo scorso dicembre, ha dato a milioni di italiani la possibilità di ottenere un piccolo rimborso per gli acquisti pagati con carta di credito e bancomat, è stato cancellato. Così, con un colpo di spugna. Come se non fosse mai esistito e come se, soprattutto, nessuno avesse giovato di quanto da esso previsto.
Sì, avete capito bene: il Cashback non esisterà più. Il primo luglio non partirà, come programmato, il nuovo semestre di rimborsi. I motori dell’iniziativa resteranno bensì spenti fino a data da destinarsi. A deciderlo è stata la Cabina di regia, che si è riunita ieri a Palazzo Chigi per deliberare in merito al programma in questione e ad altri, importanti e cruciali, nodi che interessano il Bel Paese.
La domanda, a questo punto, è legittima: cosa ne sarà delle somme sin qui accumulate, derivanti dai pagamenti con moneta elettronica effettuati tra il 1º gennaio e il 30 giugno? Il governo è stato molto chiaro in merito.
Ed era doveroso che lo fosse, dal momento che l’iniziativa ha riguardato quasi 6 milioni di italiani che si sono adoperati, sin dal primo giorno della fase sperimentale, a “sposarne” lo scopo e ad utilizzare i metodi di pagamento elettronici per mettere da parte un piccolo tesoretto. La risposta della squadra di Draghi, per fortuna, è confortante.
Chi ha partecipato al Cashback di Stato non perderà i soldi accumulati grazie alle transazioni effettuate in questi ultimi sei mesi. Le somme saranno erogate allo scadere del semestre. S’ipotizza, orientativamente, che i bonifici vengano effettuati nella prima metà del mese di luglio. Bisogna solo pazientare un po’, dunque. E incrociare le dita nella speranza che il governo possa fare dietrofront e proporre di nuovo, in futuro, il programma di rimborsi.
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