Euro 2020, si allarga il focolaio svedese e il torneo parte subito in salita. E c’è anche il solito e puntuale polverone mediatico
Lunedì si affronteranno per il loro debutto Europeo. Ma quella tra Spagna e Svezia potrebbe essere già la partita del Covid. Sono due gli elementi contagiati nella squadra di Luis Enrique (Busquets e Llorente); altrettanti in quella allenata da Janne Andersson: in questo caso sono due conoscenze del calcio italiano, Kulusevski della Juventus e Svanberg del Bologna. E adesso, la preoccupazione, dentro i due ritiri, sale.
Ma c’è altro. Perché le due nazionali in questione, per un principio morale, non hanno vaccinato i propri calciatori. Ed è per questo motivo che si sta alzando un polverone mediatico importante. E se per la Svezia ormai la vaccinazione è andata perché si pensa – e forse anche a ragione – che arrivati a questo punto sia praticamente inutile, qualcosa di diverso è successo in Spagna. Lunedì sembrava tutto pronto per iniziare le inoculazioni dopo il primo caso di positività. Poi la Commissione di Salute pubblica incaricata inizialmente di prendere una decisione, ha rimandato la palla indietro al Governo, precisamente al Ministero della Sanità. E i tempi, di conseguenza, si allungano, spiega la Gazzetta dello Sport.
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Euro 2020, partita a rischio?
La partita, al momento, non sembra a rischio. Anche se in casa Svezia c’è enorme preoccupazione per altri calciatori che avrebbero avuto dei contatti molti ravvicinati con i due che già hanno avuto il test positivo. In questo momento, Andersson non ha chiamato nessuno per sostituire Kulusevski e Svanberg, a differenza di Luis Enrique che ha richiamato molti calciatori dalle vacanze (tra i quali Albiol) e ha bloccato molti Under 21 che ieri sono scesi in campo in amichevole.
Le regole comunque sono sempre identiche: con 13 uomini disponibili la partita si giocherà. Anche se la paura adesso è molto alta. Un primo intoppo nella manifestazione itinerante voluta dall’Uefa. Ma in Svezia la polemica impazza per una vacanza di 3 giorni che il ct ha concesso ai suoi calciatori. Probabilmente, il contagio, è da cercare in quelle ore che i convocati hanno trascorso in libertà.