Bonus per i lavoratori, eccone un altro. Scopri chi ne ha diritto, come si spende e cosa è necessario fare per ottenerlo.
Lavorare da remoto non è esattamente un’attività a costo zero. Si risparmiano i soldi del carburante, certamente, oppure quelli dei mezzi di trasporto. Ma quando è la proprio casa a fare da ufficio è comunque necessario preventivare delle spese che ci permettano di espletare le nostre mansioni in un setting adeguato alle circostanze.
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Chi lavora in smart working dall’inizio della pandemia sa bene, infatti, a quanti problemi si possa potenzialmente andare incontro. Perché se è vero che un computer può essere posizionato in qualunque angolo della casa, è altrettanto vero che una postazione che sia degna di questo nome non può prescindere da alcuni elementi ritenuti essenziali.
Ed è proprio per questo motivo che le Camere hanno dato il via libera, nelle ore scorse, ad un emendamento particolarmente interessante in materia di lavoro da remoto. Rientra nel Decreto Sostegni, che è da poco diventato legge, e riguarderà milioni di cittadini italiani.
Il provvedimento del quale stiamo parlando altro non è che un bonus per lo smart working. Un voucher che ora vale il doppio di prima e che ammonta complessivamente a 516,46 euro. Si tratta di un fringe benefit, ossia, come spiega il Corriere della Sera, di una “forma di retribuzione non in denaro che viene concessa dalla aziende ai dipendenti”.
Tramite questa quota di welfare aziendale esentasse sarà ora possibile, finalmente, offrire un ventaglio più ampio di beni e di servizi al proprio personale. Il bonus smart working, nello specifico, potrà essere sfruttato per l’acquisto di sedie da ufficio, scrivanie, lampade per il lavoro da casa e chi più ne ha più ne metta.
La mission insita in questa misura, come facilmente intuibile, è quella di agevolare lo smart working e di far sì che i lavoratori possano acquistare, eventualmente, il necessario per allestire una postazione in casa propria. L’azienda potrà acquistare mobili e complementi direttamente, facendole consegnare a domicilio al personale. Oppure, tramite le piattaforme di welfare, distribuire ai dipendenti i voucher da spendere nei negozi convenzionati.
Questo contenuto è stato modificato 8 Giugno 2021 17:34
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