Sizikova, il video con i doppi falli sospetti: nel mirino le scommesse truccate

Sizikova, la tennista russa adesso è libera. Era stata arrestata ieri per delle presunte partite truccate. Il video da dove è partito tutto.

L’accusa è sicuramente infamante per un professionista. Quella di aver truccato delle partite. Intanto, dopo una notte di custodia cautelare, la tennista russa Sizikova è stata rilasciata. Era stata arrestata ieri dopo una partita del Roland Garros. E gli organizzatori del torneo avevano anche cercato di difenderla appena la polizia era arrivata al torneo per notificare l’arresto. Un qualcosa di davvero clamoroso.

L’accusa resta ed è anche pesante: corruzione sportiva e truffa in banda organizzata. Mica poco. Ma da dove è partita l’inchiesta? Al momento, secondo quanto trapela, il tutto è iniziato da un paio di doppi falli sempre al Roland Garros in una partita dell’anno scorso. Ci fu, per quel game, un flusso importante di scommesse secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, risultate poi anomale per gli inquirenti. Ecco il video.

LEGGI ANCHE: Amichevoli internazionali, i pronostici sulle partite di oggi 5 giugno

LEGGI ANCHE: Cashback, appuntati questa data: succederà quello che aspetti da mesi

Sizikova, il video con i doppi falli sospetti

Dal video in questione, girato lo scorso anno, si vede la Sizikova sbagliare, anche in maniera clamorosa, i servizi. E poi, in un altro frame della gara, scivola in maniera incredibile facendo finta, almeno così sembra, di non riuscire a rialzarsi. Da lì quindi è partito il sistema di controllo incrociato con le scommesse sul match. Che hanno portato all’arresto della tennista.

Un caso clamoroso. Forse mai, prima d’ora, si era visto qualcosa del genere. Perché se è quasi normale che i tennisti sbaglino la prima battuta cercando di forzare il servizio, è altamente improbabile che ci riescano per due volte quando sanno che regalerebbero un punto semplice all’avversaria. Ma è tutto il contesto che è entrato sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. E le indagini ovviamente vanno avanti.

Gestione cookie